Librati sciocco ingenuo
dal concetto generalizzato
la vita è un'eccezionale e assurda
successione di eventi
condita dalla straordinaria banalità
dei meravigliosi ancora.
giuciaravolo
lunedì 25 aprile 2016
domenica 24 aprile 2016
giovedì 21 aprile 2016
Inno alla mestizia
Le date scivolano
le une sulle altre
come in una cascata senza fine
l'incertezza è olio che unge giorno dopo giorno
così il mio trascorrere quel tempo
stilla goccia a goccia
tra mille anfratti rocciosi
consapevole fino in fondo
di finir nel grande vaso dell'oblio.
Giùciaravolo
le une sulle altre
come in una cascata senza fine
l'incertezza è olio che unge giorno dopo giorno
così il mio trascorrere quel tempo
stilla goccia a goccia
tra mille anfratti rocciosi
consapevole fino in fondo
di finir nel grande vaso dell'oblio.
Giùciaravolo
venerdì 15 aprile 2016
Il poeta delle cipolle
Da tempo mi chiedo cosa sia
questa mania scrivere
con fiumi d'inchiostro
e lettere incollate,
potrebbe trattarsi
di una certa terapia
o un modo per sfogare
amplificando le proprie depressioni
il peggio è credere di poetare
dando eco e risonanza ai propri versi
con una cortina fumogena
destinata a sparire ed essere abortita
ancor prima di venir compresa.
Per non parlare delle petulanze grammaticali
che da sole pretenderebbero
di tener lo scettro del sapere in ogniluogo,
il sentimento è inscatolato
ahimè in futili e banali soliloqui
destinati ai palati fini
cosi fini da non aver più denti
nè voglia di degluttir l'eccentrica meraviglia
di questi estri dei nostri giorni.
Un'ecatombe ambulante
di ombre in chiaroscuro,
senza consistenza e nè verso,
per molti è solo un passatempo,
ignari che il tempo passa lo stesso
e per questo farebbero bene a tacere
e non scrivere una cicca,
una masnada di capocchie in erba
sempre pronti e in agitazione
per vomitar parole come crauti maldigeriti
i sentimenti fortunatamente
non appartengono a questo mondo
sono mere illusioni
che vivono di moto proprio,
inutile piegar la testa
e dire sissignore
se al cuore non c'è segnale
si perde tutto con cavoli a merenda
e l'amarena a cena.
Il tempo degli infiniti è tramontato
così quello delle ginestre
e dei canti invocandi...
l'uomo s'appresta a sciogliersi
nel proprio oblio
cucinandosi come un polpo
a fuoco lento e nel suo brodo.
Scrivere è come dare un'etichetta
più difficile è definire
la moltitudine degli idioti
pronti a sproloquiar per l'apparenza,
ci vuole tanto coraggio
a dire delle cose
per questo i poeti sono estinti
insieme ai propri versi.
Io da cadavere che fui
non vi maledico
nè biasimo i vostri versi
ricordate la poesia è vita
e la vita è una cosa seria.
Giùciaravolo
questa mania scrivere
con fiumi d'inchiostro
e lettere incollate,
potrebbe trattarsi
di una certa terapia
o un modo per sfogare
amplificando le proprie depressioni
il peggio è credere di poetare
dando eco e risonanza ai propri versi
con una cortina fumogena
destinata a sparire ed essere abortita
ancor prima di venir compresa.
Per non parlare delle petulanze grammaticali
che da sole pretenderebbero
di tener lo scettro del sapere in ogniluogo,
il sentimento è inscatolato
ahimè in futili e banali soliloqui
destinati ai palati fini
cosi fini da non aver più denti
nè voglia di degluttir l'eccentrica meraviglia
di questi estri dei nostri giorni.
Un'ecatombe ambulante
di ombre in chiaroscuro,
senza consistenza e nè verso,
per molti è solo un passatempo,
ignari che il tempo passa lo stesso
e per questo farebbero bene a tacere
e non scrivere una cicca,
una masnada di capocchie in erba
sempre pronti e in agitazione
per vomitar parole come crauti maldigeriti
i sentimenti fortunatamente
non appartengono a questo mondo
sono mere illusioni
che vivono di moto proprio,
inutile piegar la testa
e dire sissignore
se al cuore non c'è segnale
si perde tutto con cavoli a merenda
e l'amarena a cena.
Il tempo degli infiniti è tramontato
così quello delle ginestre
e dei canti invocandi...
l'uomo s'appresta a sciogliersi
nel proprio oblio
cucinandosi come un polpo
a fuoco lento e nel suo brodo.
Scrivere è come dare un'etichetta
più difficile è definire
la moltitudine degli idioti
pronti a sproloquiar per l'apparenza,
ci vuole tanto coraggio
a dire delle cose
per questo i poeti sono estinti
insieme ai propri versi.
Io da cadavere che fui
non vi maledico
nè biasimo i vostri versi
ricordate la poesia è vita
e la vita è una cosa seria.
Giùciaravolo
mercoledì 6 aprile 2016
Colica italiana
Per Bacco quanta cupidigia
in giro qua e la per la statale
un ingorgo a becco d'anatra
annuncia l'ingresso
sul lungo serpentone italico
poche luci e tante passeggianti,
il solito idiota della domenica
con moglie a casa e figli a carico
cerca copula vicino alla discarica,
un fetore immondo
che invade anche l'anima
il caporale ha dato
le sue disposizioni al boccia,
grattandosi le palle
all'albero della soddisfazione,
un inutile contorcersi
per gli aerofagi disposti a tutto
pur di esprimere il proprio intento,
Perfino Giano il bifronte
si guarda tutto intorno perplesso
dietro l'albero un vecchio porco
fa il verso del canguro alle giovinette,
un ignorante insegna ad altri
a ripetere la stessa stortura,
purtroppo dietro un imbecille
ce ne sono sempre tanti che lo seguono.
Questa specie di terra chiamata Italia
è diventato un vero cacatoio
oltre alla melma locale
se nè aggiunta altra di provenienza ignota
la puzza stringe come la garrota,
certi poeti vanno presi con le mollette
e lanciati oltre il cosmo
in modo da non risentir più i loro versi
che fanno concorrenza solo al porco,
un vantarsi del nulla
quando non si è niente.
I saccenti sono ancora più pericolosi
tirano per le budella Socrate e Platone
secondo i propri vaneggiamenti,
non mi meraviglia
se al governo abbiamo un asino
e all'opposizione un branco di cani
pronti a prender l'osso dalla parte giusta,
schiere di cialtroni
disposti a tutto
pur di apparire come madonne
in piena luce celestiale.
Tutto questo mi disgusta
mi verrebbe voglia di spaccare il mondo
dividerlo in miliardi di pezzetti
e buttarlo giù nel fosso di un buco nero
insieme a Giove e alla moltitudine delle divinità.
Uno sterco di cavallo
ha più profumo di certe corbellerie
spacciate come sante verità
"In alto i vostri cuori"
è scritto in qualche tomo,
l'adetto ai lavori
lo legge in modo altisonante
per sciami di locuste
col portafoglio sempre pronto,
certi e arciconvinti di essere nel giusto
per dar disposizioni e cariche
ai meritevoli della propria cerchia
fottendo in un solo colpo
sia il prossimo che il futuro
che nel bisogno d'ottenere
spera... spera...
e intanto...aspetta...aspetta.
Giùciaravolo
in giro qua e la per la statale
un ingorgo a becco d'anatra
annuncia l'ingresso
sul lungo serpentone italico
poche luci e tante passeggianti,
il solito idiota della domenica
con moglie a casa e figli a carico
cerca copula vicino alla discarica,
un fetore immondo
che invade anche l'anima
il caporale ha dato
le sue disposizioni al boccia,
grattandosi le palle
all'albero della soddisfazione,
un inutile contorcersi
per gli aerofagi disposti a tutto
pur di esprimere il proprio intento,
Perfino Giano il bifronte
si guarda tutto intorno perplesso
dietro l'albero un vecchio porco
fa il verso del canguro alle giovinette,
un ignorante insegna ad altri
a ripetere la stessa stortura,
purtroppo dietro un imbecille
ce ne sono sempre tanti che lo seguono.
Questa specie di terra chiamata Italia
è diventato un vero cacatoio
oltre alla melma locale
se nè aggiunta altra di provenienza ignota
la puzza stringe come la garrota,
certi poeti vanno presi con le mollette
e lanciati oltre il cosmo
in modo da non risentir più i loro versi
che fanno concorrenza solo al porco,
un vantarsi del nulla
quando non si è niente.
I saccenti sono ancora più pericolosi
tirano per le budella Socrate e Platone
secondo i propri vaneggiamenti,
non mi meraviglia
se al governo abbiamo un asino
e all'opposizione un branco di cani
pronti a prender l'osso dalla parte giusta,
schiere di cialtroni
disposti a tutto
pur di apparire come madonne
in piena luce celestiale.
Tutto questo mi disgusta
mi verrebbe voglia di spaccare il mondo
dividerlo in miliardi di pezzetti
e buttarlo giù nel fosso di un buco nero
insieme a Giove e alla moltitudine delle divinità.
Uno sterco di cavallo
ha più profumo di certe corbellerie
spacciate come sante verità
"In alto i vostri cuori"
è scritto in qualche tomo,
l'adetto ai lavori
lo legge in modo altisonante
per sciami di locuste
col portafoglio sempre pronto,
certi e arciconvinti di essere nel giusto
per dar disposizioni e cariche
ai meritevoli della propria cerchia
fottendo in un solo colpo
sia il prossimo che il futuro
che nel bisogno d'ottenere
spera... spera...
e intanto...aspetta...aspetta.
Giùciaravolo
sabato 2 aprile 2016
Groviglio
Inutile girar intorno
da quando si nasce
si è fottuti in partenza.
Le stelle sono solo un pretesto
per sognare un oltre
che può esser solo percepito.
irragiungibile e in alternanza
col precipitar continuo
nel baratro della propria ignoranza
ci son più stalle che stelle.
Questo è sicuro.
GC
da quando si nasce
si è fottuti in partenza.
Le stelle sono solo un pretesto
per sognare un oltre
che può esser solo percepito.
irragiungibile e in alternanza
col precipitar continuo
nel baratro della propria ignoranza
ci son più stalle che stelle.
Questo è sicuro.
GC
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