mercoledì 31 dicembre 2014
domenica 28 dicembre 2014
madre
MADRE
Non sentir madre
la mia lontananza
dal momento del distacco
restiamo uniti sempre
in amore eterno
e mai invecchiato
non abbiam bisogno
di nessuna intercessione
quando amore e' vero
nessun dio
puo cambiar ragione
nei tuoi silenzi
ho appreso l'arte giusta
per combatter veleno
in questo mondo
come fa con serpente
la mangusta
il tuo ciclo volge al termine
ed io sostengo il mio
alacremente
senza dirti mai addio
perche' il tuo seme
e'nella mia mente
carezze baci e abbracci
sono poca cosa
in confronto agli
armoniosi spazi
che mi concedeste
per esser libero
nella mente
e ancor piu libero nel cuore
capivo la tua gelosia
quando andando via
presi spazio con nuovo amor
il tuo silenzio
fu loquace allora
come e'presente adesso
hai dato la tua vita stessa
per non ricever nulla in cambio
non esser triste
al passar del tempo
questa stessa ragione
fu di tua mamma
e della madre sua ancor
al trascorrere del tempo
si ripete eternamente
l'infinito amor.
giuseppe Ciaravolo
sabato 27 dicembre 2014
Patetiche allusioni
Difficile è stabilir la rotta
quando il timone
è in mano al cieco
e la bussola è bigotta,
pronti a consolarci
con finti abbracci augurali
e patetici sorrisi
estorti a suon di calci dall'addome,
leggendo qua e la
tra scritti e prose d'occasione
la mia ironia scema
sprofondando in gran sgomento,
la banalità cede il passo
alle rime scintillanti a tema
presunti poeti si riuniscono in gran segreto
credendo di far grand'opera d'alchimia,
mescolando il verbo con il miele
e il passato col passito di Pantelleria.
Forse la ragione vera
consiste nell'illudersi di aver prodotto
qualcosa di eccezionale
che rievochi gli antichi canti dei poeti estinti,
questi ultimi non a torto
tacciono per non morir ancora.
leggete e moltiplicatevi
prima di metter segno sul foglio
chiedetevi prima cosa volete
e poi date sfogo al vostro estro se ne avete,
l'arte dello scrivere
è cosa sopraffina
non basta calare il secchio con la corda
attiggendo a casaccio
nel profondo ed infinito pozzo della poesia.
creare il vuoto che occupi altro vuoto
non è difficile,
difficile è dire qualche cosa
che occupa lo spazio per far luce come stella.
giuseppeciaravolo
quando il timone
è in mano al cieco
e la bussola è bigotta,
pronti a consolarci
con finti abbracci augurali
e patetici sorrisi
estorti a suon di calci dall'addome,
leggendo qua e la
tra scritti e prose d'occasione
la mia ironia scema
sprofondando in gran sgomento,
la banalità cede il passo
alle rime scintillanti a tema
presunti poeti si riuniscono in gran segreto
credendo di far grand'opera d'alchimia,
mescolando il verbo con il miele
e il passato col passito di Pantelleria.
Forse la ragione vera
consiste nell'illudersi di aver prodotto
qualcosa di eccezionale
che rievochi gli antichi canti dei poeti estinti,
questi ultimi non a torto
tacciono per non morir ancora.
leggete e moltiplicatevi
prima di metter segno sul foglio
chiedetevi prima cosa volete
e poi date sfogo al vostro estro se ne avete,
l'arte dello scrivere
è cosa sopraffina
non basta calare il secchio con la corda
attiggendo a casaccio
nel profondo ed infinito pozzo della poesia.
creare il vuoto che occupi altro vuoto
non è difficile,
difficile è dire qualche cosa
che occupa lo spazio per far luce come stella.
giuseppeciaravolo
lunedì 22 dicembre 2014
Natale letale
Ogni anno
sempre la stessa storia
bisogna festeggiare
per distruggere la noia,
ad ogni angolo di strada
luci colorate annunciano
l'ennesimo banchetto
in beffa ai precetti e alle obbligazioni,
una liberazione generalizzata
che da sfogo all'insoddisfazione
che galoppa tutto l'anno
credendo di far cavalcatura
su un destriero libero e indipendente
subendo in realtà
l'azion del tacco della moda
e iniezioni di allegria a breve termine,
un angoscioso andiriveni
per le vie del corso
tutto per far mostra degli averi
con pacchi, pacchetti e pacchettini
nessuno dorme
c'è poco tempo
si deve l'elemosina al povero
dimenticando la pentola sul fuoco,
astuto è chi dirige il gioco
e rende questa frenetica parodia
solo uno spendere per spendere
senza scopo e nemmeno vera allegria
tutto per fare inno alla gioia del potere,
con i soldi è natale tutti i giorni
per rimanere in lista
bisogna spendere il doppio
e ricavarne solo un quarto,
questa follia
che cosa è
se non l'anticamera
dell'agonia della vita?
I più filantropi di stagione
sono organizzati in ronde
per distribuire i pasti ai vagabondi
dimenticando che per costoro
è più una bestemmia
che vera consolazione
usati come statue
sui presepi scintillanti delle parrocchie,
per una sera vengono coccolati
e il giorno dopo accompagnati
a calci in culo per la strada
a morir di fame e freddo come prima ,
tutto per aver subito il bene
di chi per professione
usa l'arma sottile e tagliente
dell'inganno a danno del perdente.
Quest'anno se volete
chiudetevi in silenzio
ragionate un poco
abbandonatevi al sentimento senza scopo
se non ci riuscite
provate e poi provate ancora
nessun angelo
vi indicherà la strada
non seguite per comodità
queste finte parodie,
natale è solo una volta l'anno
siamo noi la nostra meraviglia
di ogni giorno.
giuseppe ciaravolo
sempre la stessa storia
bisogna festeggiare
per distruggere la noia,
ad ogni angolo di strada
luci colorate annunciano
l'ennesimo banchetto
in beffa ai precetti e alle obbligazioni,
una liberazione generalizzata
che da sfogo all'insoddisfazione
che galoppa tutto l'anno
credendo di far cavalcatura
su un destriero libero e indipendente
subendo in realtà
l'azion del tacco della moda
e iniezioni di allegria a breve termine,
un angoscioso andiriveni
per le vie del corso
tutto per far mostra degli averi
con pacchi, pacchetti e pacchettini
nessuno dorme
c'è poco tempo
si deve l'elemosina al povero
dimenticando la pentola sul fuoco,
astuto è chi dirige il gioco
e rende questa frenetica parodia
solo uno spendere per spendere
senza scopo e nemmeno vera allegria
tutto per fare inno alla gioia del potere,
con i soldi è natale tutti i giorni
per rimanere in lista
bisogna spendere il doppio
e ricavarne solo un quarto,
questa follia
che cosa è
se non l'anticamera
dell'agonia della vita?
I più filantropi di stagione
sono organizzati in ronde
per distribuire i pasti ai vagabondi
dimenticando che per costoro
è più una bestemmia
che vera consolazione
usati come statue
sui presepi scintillanti delle parrocchie,
per una sera vengono coccolati
e il giorno dopo accompagnati
a calci in culo per la strada
a morir di fame e freddo come prima ,
tutto per aver subito il bene
di chi per professione
usa l'arma sottile e tagliente
dell'inganno a danno del perdente.
Quest'anno se volete
chiudetevi in silenzio
ragionate un poco
abbandonatevi al sentimento senza scopo
se non ci riuscite
provate e poi provate ancora
nessun angelo
vi indicherà la strada
non seguite per comodità
queste finte parodie,
natale è solo una volta l'anno
siamo noi la nostra meraviglia
di ogni giorno.
giuseppe ciaravolo
mercoledì 17 dicembre 2014
Prendere e lasciare
Accade a volte
nel correre quotidiano
di pensar e credere
che è meglio prendere
invece di lasciare,
l'oggetto della scelta
non è così importante,
credere di far la cosa giusta
o lasciar quella sbagliata
ci aiuta ad aver maggior fiducia
in quello che noi crediamo
senza preoccuparci più di tanto
se questa risulta poi sbagliata,
questo slancio di fiducia
con apparente apertura la cosmo
ha come ganglio il proprio io
e l'effetto il proprio tornaconto,
nulla di universale
appartiene alla mente ottusa
chiusa nel proprio credo
a sfidar qualunque aliena dicitura,
un vuoto colma un altro vuoto
tutto per dar una ragione apparente
allo stillare di goccia in goccia
del vivere quotidiano fino alla morte,
antipatica la morte
che toglie dalla mente ogni idillio
la paura di un immagine monca
eletrizza in un baleno
il futile io
ed il proprio tornaconto,
tutto per non essere capaci
di capire
che se si prende qualcosa
qualcos'altro devi pur lasciare,
questo passaggio
da cosa a cosa
è solo apparente miraggio
la verità non si consola
e non è nascosta
a chi per una vita intera
la prende e la perde in un ora sola.
giuseppeciaravolo
nel correre quotidiano
di pensar e credere
che è meglio prendere
invece di lasciare,
l'oggetto della scelta
non è così importante,
credere di far la cosa giusta
o lasciar quella sbagliata
ci aiuta ad aver maggior fiducia
in quello che noi crediamo
senza preoccuparci più di tanto
se questa risulta poi sbagliata,
questo slancio di fiducia
con apparente apertura la cosmo
ha come ganglio il proprio io
e l'effetto il proprio tornaconto,
nulla di universale
appartiene alla mente ottusa
chiusa nel proprio credo
a sfidar qualunque aliena dicitura,
un vuoto colma un altro vuoto
tutto per dar una ragione apparente
allo stillare di goccia in goccia
del vivere quotidiano fino alla morte,
antipatica la morte
che toglie dalla mente ogni idillio
la paura di un immagine monca
eletrizza in un baleno
il futile io
ed il proprio tornaconto,
tutto per non essere capaci
di capire
che se si prende qualcosa
qualcos'altro devi pur lasciare,
questo passaggio
da cosa a cosa
è solo apparente miraggio
la verità non si consola
e non è nascosta
a chi per una vita intera
la prende e la perde in un ora sola.
giuseppeciaravolo
sabato 6 dicembre 2014
Glicine
Ardua impresa è riuscir
a comprendere
che buona parte
delle nostre delusioni
sono la risultante
delle illusioni nostre
che mirano al miraggio di speranza
dimenticando l'onnipotenza
del presente,
colpa di una dottrina
che ci vuole martiri ad ogni costo,
tutto per meritar l'ingresso
di una porta sempre più stretta,
ricca di veti e gran proibizioni
scambiando una bestemmia
per gran benedizione
e la tribolazion di ristrettezza
come giusta croce da portare addosso,
vivendo d'illusione
si fa doppio danno
a se stessi per inganno
e all'altro per non esser corrisposti,
ma quale colpa
e che peccato originale
il ciclo della vita
nasce e giace in ogni istante,
l'amor ti prende e lascia
perchè non ti appartiene,
è manifestazione dell'ignoto
che libera dalle catene dell'ovvio,
dando così spazio
all'inconcepibile piacere
di provare ancora
per godere in beffa al tempo e al corpo,
che per natura
restano in catene e senza slancio
immobili e consueti
come pietre miliari,
la differenza la crea anima
che non si bagatta
per un luogo che è suo logo
e non cede passo alla speranza
perchè non vive di illusioni
ma crea meraviglia ovunque
e dal nulla sgorga come fonte
in ogni luogo.
ciaravologiuseppe
a comprendere
che buona parte
delle nostre delusioni
sono la risultante
delle illusioni nostre
che mirano al miraggio di speranza
dimenticando l'onnipotenza
del presente,
colpa di una dottrina
che ci vuole martiri ad ogni costo,
tutto per meritar l'ingresso
di una porta sempre più stretta,
ricca di veti e gran proibizioni
scambiando una bestemmia
per gran benedizione
e la tribolazion di ristrettezza
come giusta croce da portare addosso,
vivendo d'illusione
si fa doppio danno
a se stessi per inganno
e all'altro per non esser corrisposti,
ma quale colpa
e che peccato originale
il ciclo della vita
nasce e giace in ogni istante,
l'amor ti prende e lascia
perchè non ti appartiene,
è manifestazione dell'ignoto
che libera dalle catene dell'ovvio,
dando così spazio
all'inconcepibile piacere
di provare ancora
per godere in beffa al tempo e al corpo,
che per natura
restano in catene e senza slancio
immobili e consueti
come pietre miliari,
la differenza la crea anima
che non si bagatta
per un luogo che è suo logo
e non cede passo alla speranza
perchè non vive di illusioni
ma crea meraviglia ovunque
e dal nulla sgorga come fonte
in ogni luogo.
ciaravologiuseppe
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