questi giorni infami
tra la tracotanza dei miei intenti
e ciò che emerge in superfice,
il consumismo regna in ognidove,
per desinare si chiede
il parere al mastro cuciniere
perché non si é più in grado
di stabilire ciò che veramente piace
a quello che si deve
per appartenere al mucchio informe
dei deliranti recipienti chimici,
senza anima, senza idee, senza nulla,
senza senza.
Dai telefonini sempre accesi
arriva puntuale il segnale d'adunata
un commento e quattro cose completano
la catastrofica giornata,
poveri di desideri
gli allocchi dell'ultimo giorno
paventano di dir la propria
pur di seguire il flusso,
l'armonia delle cose stona
con ciò che si crede
con ciò che si é creduto fino a ieri
e questo mi disgusta.
Lasciati andare
nel mare delle incertezze
mio vecchio e caro amico
non temere la morte giungerà prima o poi
a cosa serve la paura
quando questa svanisce
al primo tentativo di connettere
idea con intelletto per svelar natura?
Solo chi ignora
nega a se stesso
il bene che gli viene dal di dentro
quel che illumina per un solo istante
è tutto il sacrosanto vero.
Giuseppeciaravolo
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