domenica 28 settembre 2014

Copia e incolla

Non mi è mai piaciuto lavorare
tanto tempo sprecato
per guadagnare sempre di meno
tutto per raggiungere
un benessere
che è solo utopia,
stranamente più spendi
e più devi lavorare,
più lavori e più spendi
se sei stressato
dai ritmi frenetici
più di riposo cerchi solo svago
uno svago condizionato
dalla alienazione precedente
quintali di canne in fumo
ettolitri di bevande
prendere fiato un attimo
per immergersi ancora
nell'oscuro e odioso mondo
della prestazione a pagamento
l'albero della vita
e quello della conoscenza
sono solo parodie
per mistificare il nulla
troppo spesso questo ci appartiene
senza il quale ci sentiamo soli
una comunità, un gruppo , una fede
sono come antibiotici per il morente
il bisogno nasce non dall'anima
ma dal corpo 
qualunque cosa distogla l'attenzione
dal dramma della vita
è cosa buona giusta
e ci fa piacere,
un piacere che diviene
la condizione stessa
del nostro male quotidiano,
spendiamo interminabili ore
per un solo attimo di svago
sperando inutilmente che duri un po' di più
ogni sensazione cambia,
il correre del tempo fa si
ciò che profumava di lavanda
inizi a cambiare odore
avvicinandosi a quello dello zolfo dell'inferno
inevitabile il cambio di stagione
come la biancheria
l' amante
o la panetteria,
questi cambiamenti ci illudono
ad avere la speranza
in un futuro, 
un futuro che tende al crepuscolo del vuoto
si galleggia ancora
dimenticando in fretta
che nonostante tutto
pur si muore.


giuseppeciaravolo

venerdì 26 settembre 2014

Uno stagista stagionato

Per uno che ha raggiunto
la maggior età già da molto tempo
è difficile immaginare
di trovare quelle opportunità,

che la vita offre e poi  toglie
dando spazio a nuove cose
ancor più difficile immaginare
qualche futuro

perchè l'età che avanza
è come un sasso duro legato al collo
che cresce e pesa
ogni giorno sempre di più,

non è vero
che la speranza è l'ultima a morire
spesso si muore prima
senza mai saperlo,

così tra tanti pescecani
che si nutrono ogni giorno
del tempo e della vita
di ogni disgraziato  ostaggio del  bisogno,

ce ne qualcuno assai lungimirante
mercante per passione
e filantropo per il  proprio tornaconto,
colta l'occasione del disagio

assume senza pagare un franco
un certo numero di apprendisti a tempo
aiutati dallo stato e dal comune
affinchè s'insegni al povero

come imparare a vivere
piegando la schiena per il prossimo
con l'obiettivo di una crescita
all'interno dell'azienda madre

al fine di un occupazione stabile
sancita da un contratto
a tempo determinato
o  a chiamata,

molto simile
a quello delle squillo
sempre pronte e profumate
ad offrire il proprio corpo consumato


se tutto va bene
lavorerai qualche giorno a settimana
pagato con qualche buono pasto
o dei voucer

offerti in promozione
quando acquisti una lavatrice
oppure un detersivo,
l'uomo è diventato merce poco pregiata

la manodopera a basso costo
è una  geniale trovata
burocrati dalle camicie bianche
e  pance piene

studiano ogni giorno
come creare dal disagio generale
un sadico accanimento
che tende a prolungare l'agonia

senza porre fine  mai al tormento,

i sogni e le aspirazioni
son ricordi labili
tutta la persona è posta all'angolo
prima di essere messa nel cassonetto,

questo mondo infame non mi piace
se questa è umanità
preferisco essere alieno
meglio essere figlio di Cerere o Venere

che arrotolarsi in questo letamaio,

nessuna soddisfazione
ti vien concessa mai
se aspetti la  risposta che ti risollevi
sarà un' altra promessa  che non sarà onorata,

mondo idiota
che corre dietro al vento
sperando di catturare l'attimo
perdendo solo il proprio tempo,

lo stagionato conosce l'inganno
e tra se stesso ride
non appende la sua anima
al filo di un Arianna meretrice

già conosce il suo destino
non per scelta
e ne per fato
le promesse son per lui scatole vuote,

nessuno può dare
la felicità all'altro
nemmeno l'amante tanto desiderata
sarà sempre una delusione,

rispetto alla sensazione immaginata,

amici miei
al nostro interno
esiste paradiso e inferno
ma la verità più vera

e che la sensazione
ci accompagna sempre
da mattina a sera.


giuseppeciaravolo




lunedì 22 settembre 2014

Le cronache provocano l'ernia

Inutile ripetere e ripetersi che le cose che accadono superano mirabilmente la fantasia, ennesimo scoop per ennesimo politico coinvolto, quasi a voler dimostrare che esista un lato giusto del potere ed uno invece irrimediabilmente
colluso e delinquenziale, come se politica ed affari non avessero il medesimo denominatore comune che è l'interesse particolare dei vari capi bottega, il modesto drago di Komodo ci avvisa in tempo che quest'economia non regge urgono altre restrizioni, sempre a danno della popolazione che per superar l'assillo si prenota per un nuovo prodotto made in usa e getta, tipo l'i Phone 6 , che a dire di molti esperti fa dei veri miracoli, siano beate queste invenzioni, che salvano l'umanità dal gelo della desolazione incalzante.Intanto da qualche altra parte alcuni operai perdono la vita per un misero salario in condizioni di abbandono da parte di tutti gli organi addetti, perfino una processione diviene argomento di contesa, come a Salerno dove i portatori del gesso in beffa al'ordine del porporato hanno preferito far l'inchino al santo vivo del quartiere, la camorra era istituzione adesso è sacramento, il povero prelato per la contestazione ha proseguito da solo la propria processione privo dell'immagine del culto dove buona parte dei credenti affida la propria immaginazione, un evoluzione fallimentare come il credo nelle statue e nei santoni di quel posto.Dall'altro capo del mondo il ballerino corrente scende le scale come un cantante per stringere le mani ai nostri amici alleati, il gossip ha più valore del governo fortunatamente ho spento subito perchè non sapevo se piangere ridere o provar sgomento.Questo mondo in questo modo è solo un fallimento per tutti.
giuseppeciaravolo

venerdì 19 settembre 2014

Propoli

Quando si scrive
è un po' come
 andare al bagno
si fa di necessità virtù

all'autore  dopo aver espletato
l'ingombro che lo assilla
in quel momento
piace odorare il proprio tanfo,

questa mania
che tende all'autocompiacimento
spesso rende la scrittura vuota
e al lettore come allo scrivente

rimane ben poco  da meditare
sui significati  palesemente espressi
o su quelli volutamente  ermetici ,
tutto si risolve in una perdita di tempo,

l'arte dello scrivere
non segue la palestra
e ne s'asseconda alla volontà
l'ispirazione è una necessità dell'anima,

come un sasso
lanciato in uno stagno
per smuovere quelle acque putride
rese ancor più immobili

dall'appiattimento culturale,

nessuno più semina
si vuol solo stupire
a furia di ripetere
si finisce col inebetire,

la parola è simile ad un seme
bagnato di rugiada
che muor per rifiorire
creando meraviglia in campo,

non stupiamoci soltanto all'effetto
crechiamo  di capire
un senso nelle cose
non mandiamo la nostra musa a prostituirsi

tutto per la gloria e premi vari
nessuna gara è vinta
e nessuna è persa
quando anima è vera

giammai s'inganna.


ciaravolgiuseppe

lunedì 15 settembre 2014

La solitudine dei numeri ultimi

Di come si viene al mondo
è  una cosa certa
ma di come si diventa ultimi
non è sempre per scelta,

se nasci in Primavera
il tempo è a tuo favore
ma quando giunge inverno
a cosa serve un fiore?

così nell'avvicendarsi delle stagioni
gli uomini stagionano
le proprie ossa
una crema e un deodorante

perparano  profumo alla fossa,

sarà che per mia scelta
non invidio   i  beni o la ricchezza
qualunque cosa accada a costoro
aggiunge sempre più sapore alla tristezza

difficile immaginar
chi cerca un posto per dormire
gli ultimi sono destinati
a morir per primi

forse la morte
non è la maggior preoccupazione
reperire un pasto o una colazione
da un senso all'esistenza stessa,

la soddisfazione
in entrambi i casi
è un emozione umana
una bottiglia rara è come una banana

difficile stabilir la quota
con la livella o con la squadra
la differenza esiste sempre
come tra la pulzella e la traviata,

nessuna condizione
pone limiti a se stessa
di bene o male che si dica
esiste sempre il peggio come il migliore

una voce non è mai la stessa
timbri e suoni per ognuno
sono particolari
piangere di gioia o gemere

sembrano la stessa cosa
la differenza regge
dallo stato delle cose
ad un malato ricco

candide lenzuola bianche
al profumo di lavanda
allo straccione un cartone per detersivi
col tanfo di una fogna

queste differenze son palesi
tutti vogliono morire ricchi
come se in quell'attimo
ci fosse differenza,

certo vivere nel lusso
a chi non piace?
ma siamo veramente certi
che quel che piace non sia una gabbia?

peccato che si muore
una volta sola
forse avremmo già capito
che questa vita

non ha differenze in fondo


giuseppeciaravolo.