Quante patetiche illusioni
nascondono questi 22 caratteri
che singolarmente presi
non darebbero un senso
nemmeno ad un sasso
tranne che nella nostra
cognizione convenzionale
sempre più legata all'ovvio
e alla consuetudine
che all'esplorazion del cosmo
e alla moltitudine di linguaggi
del corpo e dell'anima
e dello spirito per chi vi anela
condividiamo spesso
solo quel che piace
trascurando miseramente
tante verità ed infinite specie di idiomi,
un linguaggio comprensibile
è sottomesso al senso in se
più che alla ragione
quando questa non è condizion di causa,
il verbo che attraversa l'etere
è di ben altra natura
altro che scripta manet
e verba volant,
forse i Latini
peccarono di presunzione
o semplicemente proteggevano i propri affari
fidandosi solo del papiro
la natura dei contratti
scade prima o poi
è così che il manet
cambiò volto adeguandosi al volgare,
lasciamo perdere la storia
di lingue sconosciute e morte
ce ne furono tante
e nel futuro chissà quante,
la tradizione dell'orale
ha miseramente ceduto il posto
a chilometri di lettere
incastrate solo per lo scopo,
facendo scivolar e gemere
la vitalità del suono
in una muta e sorda lettura d'intelletto
dando spazio più all'immagine
che all'effetto del suono in se,
comprendo che affermando questo
celebro solenne
il mio funerale di tipografo
della specie letteraria,
nessuno legge veramente
se non assapora in corpo
l'anima vera della parola
che è suono e magia
capace di risvegliar incognite
e suscitar vibrazioni
in empatia
con l'intero cosmo,
son nato in un piccolo lembo di terra
tra il fuoco del vulcano
e il mare color turchese
profumo di ginestre e suoni di ogni tipo,
probabilmente senza volerlo
ho respirato la stessa aria
di Virgilio, Goethe o Leopardi
e senza saperlo li ho letti ancor prima
di studiare loro opera sul foglio .
nessuna trascendente spiegazione
e nemmeno vanità
mi ispirano a scrivere banalmente
con queste lettere
ciò che sento.
giuseppeciaravolo
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