Ciò che noi non siamo
si chiama Xeno
ciascuno di noi è Xeno con l'altro
altri ancora sono più Xeni di tutti,
tutti appartengono
allo stesso movimento
il M.E.R.D.A.X
movimento europeo rivoluzionario
di azione xenofoba, o xenofila o xenofante,
per sillogismo
ciascun gruppo comprende l'altro
nel movimento
pur distinguendosi per azioni.
Tutti convergono
nell'acronimo XXX
che significa anche altra cosa.
Sono certo che sapete di che si tratta.
Non sprecherò tempo utile
per fare paragoni inutili e retorici
tra le categorie
nè punterò l'indice etico contro nessuno,
semplicemente
mi metterò ad osservare
come al solito
per ridere e piangere,
dal gusto di veder miriadi di mescolanze
e dal disgusto di veder troppe miserie
ancora così presenti
nell'umana specie.
Sono certo che comprenderete
forse il mio stato d'animo
saper di appartenere allo merdax
e fare la guerra allo stesso.
Assurdo paradosso
viver l'esistenza
in codeste categorie
preferisco far l'uccell di bosco,
piuttosto che cadere
vittima di certe parodie,
mi trasformerò in un cuculo
per cantare libero e corrente,
e quell'indice di cui parlavo prima
lo infilerò nell'orifizio
di tutte le categorie,
in barba alle follie
che son di tutti noi.
Giùciaravolo
mercoledì 30 settembre 2015
sabato 26 settembre 2015
Ditelo con i piedi
Gli antagonismi
mi fanno ridere di gusto
lo so che non è vero
e nemmeno giusto,
ma ridere m'aiuta
a non provar disgusto.
L'umana gente all'ombra
delle proprie idee
afferma, giudica e confronta
come se fosse
necessaria quella proprietà
di esprimere il proprio parere,
su tutto e ad ogni costo.
Ciascuno armato
delle proprie membra
fatte di materia acido-gassosa,
da forza al proprio eloquio
e a forza di eloquiare
si perde il contatto
con la propria misera condizione,
stabilendo una linea netta di differenze
tra lui e l'altro
che incalza con opinione sua.
Siamo noi ad avere delle opinioni
o sono queste a possedere noi?
Sono dell'idea che in ogni povero cristo
spinto dalla tremenda paura di non appartenere
alla cerchia dei pensanti,
si farebbe in quattro
per cantargliene due,
una serie di numeri infiniti
per infinite parodie.
Questo cicaleccio s'accompagna
alla monotonia del cinguettìo quotidiano,
la monotonia delle serate
frigge nel torbido olio della retorica,
Qualcuno afferma«Ma di cosa stiamo parlando?»
Come fosse l'intercalare
più in voga del momento.
L'altro «È tutta una questione di sinergia.»
Rispondendo a tono.
In questo modo
essi credono di comunicare
ma realmente ripetono un verso
imparato chissà dove
e chissà quando
ma quello che più mi inquieta
è chissà il perchè.
Giuciaravolo
mi fanno ridere di gusto
lo so che non è vero
e nemmeno giusto,
ma ridere m'aiuta
a non provar disgusto.
L'umana gente all'ombra
delle proprie idee
afferma, giudica e confronta
come se fosse
necessaria quella proprietà
di esprimere il proprio parere,
su tutto e ad ogni costo.
Ciascuno armato
delle proprie membra
fatte di materia acido-gassosa,
da forza al proprio eloquio
e a forza di eloquiare
si perde il contatto
con la propria misera condizione,
stabilendo una linea netta di differenze
tra lui e l'altro
che incalza con opinione sua.
Siamo noi ad avere delle opinioni
o sono queste a possedere noi?
Sono dell'idea che in ogni povero cristo
spinto dalla tremenda paura di non appartenere
alla cerchia dei pensanti,
si farebbe in quattro
per cantargliene due,
una serie di numeri infiniti
per infinite parodie.
Questo cicaleccio s'accompagna
alla monotonia del cinguettìo quotidiano,
la monotonia delle serate
frigge nel torbido olio della retorica,
Qualcuno afferma«Ma di cosa stiamo parlando?»
Come fosse l'intercalare
più in voga del momento.
L'altro «È tutta una questione di sinergia.»
Rispondendo a tono.
In questo modo
essi credono di comunicare
ma realmente ripetono un verso
imparato chissà dove
e chissà quando
ma quello che più mi inquieta
è chissà il perchè.
Giuciaravolo
lunedì 21 settembre 2015
Sogno di mezzo autunno
Ho visto il suo sguardo
attraverso gli occhi tuoi, figlio mio!
In un lampo son tornato indietro
ai momenti in cui non eri nato,
Tua madre mi guardava
con la medesima espressione
un ripetersi nel tempo
dell'emozione dell'incontro con l'amata.
Forse è solo l'impressione
di un vecchio malato di nostalgia
che vuol rivivere il suo sogno
attraverso quello che non sarà mai il suo.
Lasciamo perdere le dietrologie,
un impressione è un fatto personale,
ciò che immaginiamo appartiene
solo alla nostra visione.
Non si può discutere del sentire con gli altri
perchè il sentire è per chi sente
e chi sente è sempre solo e desolato
e quasimai riesce a trasmettere qualcosa,
l'emozione è nel momento.
Non sono padre e nè figlio di nessuno
perchè ciascuno di noi sceglie
la sua strada,
senza tener conto delle complicanze,
Fui libero e sono libero adesso,
poter sbagliare
è mio massimo godimento,
adoro essere nell'errore
piuttosto che vivere
una vita non mia
e colma di orrore e di errori
giudicati dagli altri a tal guisa
.
Sbagliando non s'impara nulla,
si ripetono le cose
ma mai allo stesso modo,
gli umori e le stagioni
cambiano nel tempo.
La mia anima muore ogni giorno,
per risorgere in un istante
senza aver bisogno di qualche altissimo,
perchè io sono l'alto e il basso
della mia esistenza
semmai esisto.
Giùciaravolo
attraverso gli occhi tuoi, figlio mio!
In un lampo son tornato indietro
ai momenti in cui non eri nato,
Tua madre mi guardava
con la medesima espressione
un ripetersi nel tempo
dell'emozione dell'incontro con l'amata.
Forse è solo l'impressione
di un vecchio malato di nostalgia
che vuol rivivere il suo sogno
attraverso quello che non sarà mai il suo.
Lasciamo perdere le dietrologie,
un impressione è un fatto personale,
ciò che immaginiamo appartiene
solo alla nostra visione.
Non si può discutere del sentire con gli altri
perchè il sentire è per chi sente
e chi sente è sempre solo e desolato
e quasimai riesce a trasmettere qualcosa,
l'emozione è nel momento.
Non sono padre e nè figlio di nessuno
perchè ciascuno di noi sceglie
la sua strada,
senza tener conto delle complicanze,
Fui libero e sono libero adesso,
poter sbagliare
è mio massimo godimento,
adoro essere nell'errore
piuttosto che vivere
una vita non mia
e colma di orrore e di errori
giudicati dagli altri a tal guisa
.
Sbagliando non s'impara nulla,
si ripetono le cose
ma mai allo stesso modo,
gli umori e le stagioni
cambiano nel tempo.
La mia anima muore ogni giorno,
per risorgere in un istante
senza aver bisogno di qualche altissimo,
perchè io sono l'alto e il basso
della mia esistenza
semmai esisto.
Giùciaravolo
sabato 19 settembre 2015
Un invito a cena
Diceva bene il buon Pascal
ad affermare :
“Tutta l'infelicità dell'uomo
deriva dalla sua incapacità
di starsene da solo in una stanza.”
Beato lui che ci credeva!
Oggi anche da solo in una stanza
sei collegato col mondo
e puoi essere infelice o felice,
ciò non conta,
perché son cambiati
i sistema di misura
del viver quotidiano,
il comunicare non ha bisogno di censura,
i moralisti mi hanno sempre infastidito,
perchè la libertà non è un dono
ma una certezza,
che si condivide con coraggio,
non ha senso starsene da soli
ha coltivare il proprio miraggio,
quando il mondo freme
per essere fecondato da una nuova intuizione.
Attraverso le parole
anche i santi mentono
bisogna comprendere per capire il senso
e non accettare tutto come oro colato.
Lo stesso Blaise inventava
con uno scopo che guardava all'orizzonte
un uomo nuovo nasceva
per uno vecchio ed errebondo.
Fui invitato a cena
per far conversazione
su argomenti di vario genere
avendo a disposizione un buon bagaglio,
di contraddizioni,
queste sono la regola
per buona parte dei benpensanti,
esposi con carattere
una mia idea,
nuova, diversa, sulla storia
e su certe palese informazioni
tramandate come sacra religione.
Apriti cielo!L'indignazione prese il sopravvento
alcuni dei convitati presero posizione
altri in silenzio attendevano
come al teatro la fine dell'evento,
patetico ed inutile voto
alla serata amena trascorsa così particolare,
essendo la maggior parte
forniti di nozioni senza vero fondo,
fu facile mettere in ridicolo
alcune loro affermazioni
sostendo che le stesse fossero
troppo misere , pretenziose e certamente false.
Non partecipai a questo gioco come un pollo
per veder confermata qualche mia congettuara,
m'accorsi presto che si trattava
di una certa chiacchiera diffusa nell'ambiente,
per provare la mia presunta congettura,
e per giungere finalmente
a giudicarmi fallibile e ipocrita
come un ciarlatano.
Non professo alcuna fede
nè m'immagino d'insegnar qualcosa
rispondo delle mie immagini
come sono unica cosa.
Un giudizio già partorito
da quelle coscienze morte
che vivono sulle propria ossa
trafitte dal raggio di luce del nuovo.
Alcune facce diventarono storte
come in una smorfia di rabbiosa ipocrisia
altre mansuete cercavano ragione
nel proprio nido rotto
argomentai puntualmente,
perché è mia abitutidine
fare in questo modo
non mi arrampico alludendo a citazioni
per dar sostegno retorico alle mie azioni,
nel mio piccolo sono solo mio
ma non accetto lezioni
da asini incoscienti
che vivono col fumo delle proprie convinzioni,
colpa di una scuola che insegna
solo a prendere meriti
per accedere ai nuovi corsi
instupididendo il giovane a fare solo quello,
un pappagallare di mnemoniche informazioni
senza alcun collegamento
tranne che per superar gli esami
ed avere votazione.
Uno studio in questo modo
è un aborto perchè costringe la mente
a negare se stessa e la sua funzione
che è l'interagire con l'immaginazione,
Finita la serata
sotto lo sguardo cupo dei conviviali
salutai affettuosamente gli invitati
sapendo di finir nel gruppo degli indesiderati,
troppo impertinente,
molto comunicativo
forse troppo
disgustosamente sagace,
Non ci restai male
in fondo la stupidità mi diverte
e so di non esserne immune,
farò come il buon Pascal
scriverò da solo
tenendo la finestra aperta sul mondo
senza aspettar nessun riscontro
o qualcuno per non essere invitato ancora.
Giùciaravolo
ad affermare :
“Tutta l'infelicità dell'uomo
deriva dalla sua incapacità
di starsene da solo in una stanza.”
Beato lui che ci credeva!
Oggi anche da solo in una stanza
sei collegato col mondo
e puoi essere infelice o felice,
ciò non conta,
perché son cambiati
i sistema di misura
del viver quotidiano,
il comunicare non ha bisogno di censura,
i moralisti mi hanno sempre infastidito,
perchè la libertà non è un dono
ma una certezza,
che si condivide con coraggio,
non ha senso starsene da soli
ha coltivare il proprio miraggio,
quando il mondo freme
per essere fecondato da una nuova intuizione.
Attraverso le parole
anche i santi mentono
bisogna comprendere per capire il senso
e non accettare tutto come oro colato.
Lo stesso Blaise inventava
con uno scopo che guardava all'orizzonte
un uomo nuovo nasceva
per uno vecchio ed errebondo.
Fui invitato a cena
per far conversazione
su argomenti di vario genere
avendo a disposizione un buon bagaglio,
di contraddizioni,
queste sono la regola
per buona parte dei benpensanti,
esposi con carattere
una mia idea,
nuova, diversa, sulla storia
e su certe palese informazioni
tramandate come sacra religione.
Apriti cielo!L'indignazione prese il sopravvento
alcuni dei convitati presero posizione
altri in silenzio attendevano
come al teatro la fine dell'evento,
patetico ed inutile voto
alla serata amena trascorsa così particolare,
essendo la maggior parte
forniti di nozioni senza vero fondo,
fu facile mettere in ridicolo
alcune loro affermazioni
sostendo che le stesse fossero
troppo misere , pretenziose e certamente false.
Non partecipai a questo gioco come un pollo
per veder confermata qualche mia congettuara,
m'accorsi presto che si trattava
di una certa chiacchiera diffusa nell'ambiente,
per provare la mia presunta congettura,
e per giungere finalmente
a giudicarmi fallibile e ipocrita
come un ciarlatano.
Non professo alcuna fede
nè m'immagino d'insegnar qualcosa
rispondo delle mie immagini
come sono unica cosa.
Un giudizio già partorito
da quelle coscienze morte
che vivono sulle propria ossa
trafitte dal raggio di luce del nuovo.
Alcune facce diventarono storte
come in una smorfia di rabbiosa ipocrisia
altre mansuete cercavano ragione
nel proprio nido rotto
argomentai puntualmente,
perché è mia abitutidine
fare in questo modo
non mi arrampico alludendo a citazioni
per dar sostegno retorico alle mie azioni,
nel mio piccolo sono solo mio
ma non accetto lezioni
da asini incoscienti
che vivono col fumo delle proprie convinzioni,
colpa di una scuola che insegna
solo a prendere meriti
per accedere ai nuovi corsi
instupididendo il giovane a fare solo quello,
un pappagallare di mnemoniche informazioni
senza alcun collegamento
tranne che per superar gli esami
ed avere votazione.
Uno studio in questo modo
è un aborto perchè costringe la mente
a negare se stessa e la sua funzione
che è l'interagire con l'immaginazione,
Finita la serata
sotto lo sguardo cupo dei conviviali
salutai affettuosamente gli invitati
sapendo di finir nel gruppo degli indesiderati,
troppo impertinente,
molto comunicativo
forse troppo
disgustosamente sagace,
Non ci restai male
in fondo la stupidità mi diverte
e so di non esserne immune,
farò come il buon Pascal
scriverò da solo
tenendo la finestra aperta sul mondo
senza aspettar nessun riscontro
o qualcuno per non essere invitato ancora.
Giùciaravolo
giovedì 17 settembre 2015
Canto XII IL TERRESTRE
Un'emozione sale,
un'altra scema
nel buio di questo immenso sonno
io m'immergo contando i giorni,
non per rimpiangere
nè per presentare il conto a qualcuno
mi piace veder sparire nella nebbia
immagini in successione
sempre più piccole
fino a diventar invisibili
del mio essere stato attraversato
dalla voragine dei pensieri quotidiani,
ho messo da parte
un bel salvadanaio
colmo di delusioni
ed eccitazioni momentanee,
il gusto segue
la mia materia stanca
che s'avvia al tramonto
segnato laggiù da qualche parte,
le umide falde
della malinconia
mi fanno sprofondare
verso gli infiniti e inconcepibili abissi,
non vi è un limite
potrei procedere all'infinito in quella direzione,
ma giunge come un raggio penetrante
un nuovo e delirante vettore d'emozione,
che velocemente
mi riporta ad alta quota
per esplorare l'infinito oltre il visibile.
Icaro vola. Questo è il mio nome,
per poi precipitare in basso
e planare nel silenzioso cimitero
delle mie ore grigie
senza nè volere e nè volare,
resto un pò a bocca asciutta,
come quando si ha sete
trattenendosi dal bere
per aver ancora più sete,
varie figure si scompongono
nel quotidiano vociferarsi
ululati solitari destinati
a viaggiare in eterno
senza incontrare mai un orecchio che li ascolti.
Non importa avere una direzione
ostinata e contraria
come cantava il buon Faber
perchè non si va mai da nessuna parte,
purtroppo si resta,
per restare ancora chissà per quanto
senza muoversi di un passo,
tutto cio che ci attraversa
ci fa sembrare il movimento naturale,
in realtà stiamo solo sognando
e senza saperlo continuiamo ad ingannarci,
ho pensato bene a scrivere questi dodici canti
per far luce forse
su certe dimenticanze di noi tutti distratti,
che tra il dire e il fare
e da un giorno all'altro
cambiamo repertorio
per cercare di esistere ancora
sul palcoscenico di questo gran manicomio.
Non esiste una morale
uguale per tutti,
ciascuno soffre per i propri limiti
e questo non aiuta a diventare intelligenti,
i sentimenti sono ingannatori
come la ragione,
la coscienza,
la fede,
l'amor proprio e l'amor improprio,
un ventaglio sventola lentamente,
s'è fatto tardi
bisogna che io vada.
Giùciaravolo
un'altra scema
nel buio di questo immenso sonno
io m'immergo contando i giorni,
non per rimpiangere
nè per presentare il conto a qualcuno
mi piace veder sparire nella nebbia
immagini in successione
sempre più piccole
fino a diventar invisibili
del mio essere stato attraversato
dalla voragine dei pensieri quotidiani,
ho messo da parte
un bel salvadanaio
colmo di delusioni
ed eccitazioni momentanee,
il gusto segue
la mia materia stanca
che s'avvia al tramonto
segnato laggiù da qualche parte,
le umide falde
della malinconia
mi fanno sprofondare
verso gli infiniti e inconcepibili abissi,
non vi è un limite
potrei procedere all'infinito in quella direzione,
ma giunge come un raggio penetrante
un nuovo e delirante vettore d'emozione,
che velocemente
mi riporta ad alta quota
per esplorare l'infinito oltre il visibile.
Icaro vola. Questo è il mio nome,
per poi precipitare in basso
e planare nel silenzioso cimitero
delle mie ore grigie
senza nè volere e nè volare,
resto un pò a bocca asciutta,
come quando si ha sete
trattenendosi dal bere
per aver ancora più sete,
varie figure si scompongono
nel quotidiano vociferarsi
ululati solitari destinati
a viaggiare in eterno
senza incontrare mai un orecchio che li ascolti.
Non importa avere una direzione
ostinata e contraria
come cantava il buon Faber
perchè non si va mai da nessuna parte,
purtroppo si resta,
per restare ancora chissà per quanto
senza muoversi di un passo,
tutto cio che ci attraversa
ci fa sembrare il movimento naturale,
in realtà stiamo solo sognando
e senza saperlo continuiamo ad ingannarci,
ho pensato bene a scrivere questi dodici canti
per far luce forse
su certe dimenticanze di noi tutti distratti,
che tra il dire e il fare
e da un giorno all'altro
cambiamo repertorio
per cercare di esistere ancora
sul palcoscenico di questo gran manicomio.
Non esiste una morale
uguale per tutti,
ciascuno soffre per i propri limiti
e questo non aiuta a diventare intelligenti,
i sentimenti sono ingannatori
come la ragione,
la coscienza,
la fede,
l'amor proprio e l'amor improprio,
un ventaglio sventola lentamente,
s'è fatto tardi
bisogna che io vada.
Giùciaravolo
lunedì 14 settembre 2015
Canto XI IL TERRESTRE
Lascia stare
e se proprio non ne puoi fare a meno,
lascia perdere
è nel perdere la vera vittoria.
e se proprio non ne puoi fare a meno,
lascia perdere
è nel perdere la vera vittoria.
se non vuoi che la tua vita
sia l'inferno della tua anima
lasciati andare
senza meta e ne direzione,
sia l'inferno della tua anima
lasciati andare
senza meta e ne direzione,
potrai pensare mille e mille cose
credendo di essere fermo nel tempo
al tuo naturale lasciarti perdere
imponi fantastiche e patetiche illusioni,
credendo di essere fermo nel tempo
al tuo naturale lasciarti perdere
imponi fantastiche e patetiche illusioni,
lascia scorrere il sangue nelle vene
non rabbrividire all'idea
di un domani che non esiste
e che forse non esisterà mai,
non rabbrividire all'idea
di un domani che non esiste
e che forse non esisterà mai,
godi per quanto ti è possibile
e fai godere senza entrare
nel gioco delle parti,
il godere accomuna ciechi e sordi,
e fai godere senza entrare
nel gioco delle parti,
il godere accomuna ciechi e sordi,
vecchi e giovani
zelanti e fannulloni
caste e traviate
possidenti e nullatenenti,
zelanti e fannulloni
caste e traviate
possidenti e nullatenenti,
le differenze sono aberrazione
pensare di farla franca
nella melma umana
quando ci sei fino al collo,
pensare di farla franca
nella melma umana
quando ci sei fino al collo,
ti tocca far lo sforzo di esagerare
per superare il limite del tuo personale bozzo
e invadere la natura tutta
col tuo slancio emotivo alla frutta,
per superare il limite del tuo personale bozzo
e invadere la natura tutta
col tuo slancio emotivo alla frutta,
osserva il tuo copro e compiaciti
non importa se sei brutto piccolo o storpio
compiaciti
perchè stai già cambiando forma
non importa se sei brutto piccolo o storpio
compiaciti
perchè stai già cambiando forma
Lascia stare
e se proprio non puoi farne a meno,
lascia perdere,
è nel perdere la vera vittoria.
e se proprio non puoi farne a meno,
lascia perdere,
è nel perdere la vera vittoria.
di quel che resterà cosa t'importa
vivi e consuma ogni tua risorsa,
la natura non è avara
e tu non essere avido di natura,
vivi e consuma ogni tua risorsa,
la natura non è avara
e tu non essere avido di natura,
non sperare in un giorno che verrà
prendi la tua anima a calci
e falla uscire fuori dalle arterie
cosa puoi mai temere?
prendi la tua anima a calci
e falla uscire fuori dalle arterie
cosa puoi mai temere?
Ogni giorno sei morto e vivo
anche se non te ne accorgi
lasciati perdere
per goder senza rimpianti.
anche se non te ne accorgi
lasciati perdere
per goder senza rimpianti.
Giùciaravolo
domenica 13 settembre 2015
Canto X IL TERRESTRE
Le dimensioni non contano
così dicono i benpensanti,
invece contano eccome.
Più si estendono
è più s'avvicina quella strana possibilità
del succedere nel succedersi.
Noi pensiamo di possedere il corpo
dimenticando che siamo il corpo,
purtroppo a causa
dei banalissimi condizionamenti
ereditati dal contesto
giudichiamo noi stessi troppo e male.
Le verità sono sempre
tenute all'ombra,
perchè è disdicevole
parlare di come veramente siamo.
Incatenati ad un essere
che è solo una maschera riconoscibile
tra le tantissime ignote.
Un vestito su misura per ognuno.
Nella misura c'è contraddizione
perchè pur limitandosi
la natura giammai ama misurarsi.
È così che vengono fuori i mostri dell'interiore.
L'osceno prende il posto
della metafisica del piacere,
facendo scivolare il mascherato
in ridicole e patetiche scenette del godimento.
Poche donne sanno che cosa è il godere
e gli uomini altrettanto,
il nascondersi è diventato un modo per agire
nel silenzio delle proprie perversioni.
La causa di questo ridicolo dramma
è la religione e la morale stanca,
queste pretendono d'aver ragione
quand'invece hanno torto.
L'uomo non è una macchina da riproduzione.
Il piacere governa l'universo,
senza gusto
non esiste alcun piacere,
ciascuno quando copula
non ha bisogno di credere.
Perchè nell'amplesso
si aprono i cancelli del trasporto,
corsie preferenziali per sognatori ad occhi aperti
un tunnel di umori e suoni
dal retrogusto celestiale.
Aveva ragione il divin de Sade
ad esplorare gli infiniti mondi
del piacere e del dolore
praticando il libertinaggio come religione.
L'uomo è ignoto a se stesso
attraverso il proprio pensiero, crede.
Nel credere aliena ogni giorno
il proprio essere nel godimento.
In funzione di un oltre
che non ha ragione d'esistere.
I più fanatici sono quelli con le maschere colorate
le cambiano secondo le occasioni,
confondendo l'agire con l'atto.
Siamo mente e corpo
in unica forma
che attraverso il godere
mai muore.
Giùciaravolo
così dicono i benpensanti,
invece contano eccome.
Più si estendono
è più s'avvicina quella strana possibilità
del succedere nel succedersi.
Noi pensiamo di possedere il corpo
dimenticando che siamo il corpo,
purtroppo a causa
dei banalissimi condizionamenti
ereditati dal contesto
giudichiamo noi stessi troppo e male.
Le verità sono sempre
tenute all'ombra,
perchè è disdicevole
parlare di come veramente siamo.
Incatenati ad un essere
che è solo una maschera riconoscibile
tra le tantissime ignote.
Un vestito su misura per ognuno.
Nella misura c'è contraddizione
perchè pur limitandosi
la natura giammai ama misurarsi.
È così che vengono fuori i mostri dell'interiore.
L'osceno prende il posto
della metafisica del piacere,
facendo scivolare il mascherato
in ridicole e patetiche scenette del godimento.
Poche donne sanno che cosa è il godere
e gli uomini altrettanto,
il nascondersi è diventato un modo per agire
nel silenzio delle proprie perversioni.
La causa di questo ridicolo dramma
è la religione e la morale stanca,
queste pretendono d'aver ragione
quand'invece hanno torto.
L'uomo non è una macchina da riproduzione.
Il piacere governa l'universo,
senza gusto
non esiste alcun piacere,
ciascuno quando copula
non ha bisogno di credere.
Perchè nell'amplesso
si aprono i cancelli del trasporto,
corsie preferenziali per sognatori ad occhi aperti
un tunnel di umori e suoni
dal retrogusto celestiale.
Aveva ragione il divin de Sade
ad esplorare gli infiniti mondi
del piacere e del dolore
praticando il libertinaggio come religione.
L'uomo è ignoto a se stesso
attraverso il proprio pensiero, crede.
Nel credere aliena ogni giorno
il proprio essere nel godimento.
In funzione di un oltre
che non ha ragione d'esistere.
I più fanatici sono quelli con le maschere colorate
le cambiano secondo le occasioni,
confondendo l'agire con l'atto.
Siamo mente e corpo
in unica forma
che attraverso il godere
mai muore.
Giùciaravolo
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