domenica 13 aprile 2014
Larve elettorali
E' iniziato il tormentone
dei proclami elettorali
sciami di avide api
s'apprestano a raccogliere più voti
non per produrre ambrosia
ne per cibar il fuco
ma a soddisfar la fame
di un addome senza fondo
ecco riproposte
le solite scemenze
patetiche promesse
in cambio di consensi
tutti sembrano disposti a farsi in quattro
emulando un vuoto senso civico
tutto per accedere
al glorioso seggio europeo
un importante passo
per il proprio tornaconto
tutto solennemente retribuito
dalla schiena del popolo votante
a costoro poco importa
la sorte del più debole
si inchinano al potere di pecunia
e all'arroganza del più forte
con la prospettiva di un amena transumanza
che dal Belgio va a Strasburgo e poi ritorna
insieme a calici di eccellenti vini
in compagnia cuochi maghi ed indovini
tutto per quel ben comune
che spesso è confuso
con un altra cosa
anche i puri di cuore
come i movimentalisti
accedono alla televisione
fingendo d'essere i protagonisti
di una rivoluzione che è aborto
son tutte larve elettorali
che non aspirano a volo libero di una farfalla
che celermente muore
dopo aver dato al mondo il proprio
autentico e vivido color
essi ingrassano quell'addome
sotto la direzione indotta
della segreteria del partito
o dalla furia vendicatrice
di chi detiene i fili da fuori posizione
celando la propria ignoranza
attraverso le proprie convinzioni
spacciando come verità assolute
le subdole opinioni
per realizzare il nulla
come obbiettivo da proporre
ad ogni posizione
interessa solo un argomento
proteggere gli interessi
della propria casta elettorale
una democrazia impossibile
dove al potere subentra il potere stesso
difficile dirigere il traffico
quando i sensi di marcia sono imprevedibili
meglio dare il voto alla madonna
che tra una finta lacrima e un miracolo
sostiene l'umore della gente
preferivo una madonna
come l'immenso Troisi la descrive
tutta gaia e ilare
pronta a dare il meglio
e togliere ogni dubbio dall'evento.
e noi come pecorelle assai smarrite
affidiamo all'ennesimo pastore
il compito di trovare un altro fresco pascolo
per la nostra innata fame
senza preoccuparci più di tanto.
GiuseppeCiaravolo
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