Questa mia anima
incartapecorita
non si stanca mai...
di risollevar con le sue dita
le nefande piaghe
che mi assillano
perchè ancora in vita,
avrei dovuto sparir già da fanciullo
nell'incoscienza dei primi
tormenti di stagione,
quando all' angelico addome
si sostituiva il pelo
da candido com'era
al color più scuro come al pube,
uno sfioramento lieve
e una carezza
portavano alla gloria
i miei momenti intensi
che vibranti si estendevano
per tutti gli infiniti universi.
Non so perchè racconto a voi
quel che potete solo immagnare un poco
le sensazioni sono uniche
per ogni fottutissimo animale sulla terra
conosco il mio destino,
per questo resto fermo e non cammino,
procedere per forza non mi giova,
a cosa serve andare avanti?
Forse per fare il capolinio ai fatti vostri?
Giùciaravolo
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