L'impossibile
è il nulla,
nel
miasma di ogni giorno
tendere
la mano
verso
la porta per catarsi
spinge
al superar se stessi
cadendo
dentro un fosso
sempre
più profondo
un'embolia,
un'overdose
una
sbornia esagerata
hanno
tutte la stessa madre
un
paradossale rendersi liberi
finendo
schiavi
le
allucinazioni e il consumismo
incatenano
lo spirito gettando via la chiave,
di
drogature ce ne sono anche senza sostanza,
come
quelli che per credo
affliggono
il simile
giudicandolo
con la propria giustizia malata
appendendolo
in piazza come ammonimento,
un
avvertimento a non osare
contro
l'ordine costituito
dal
celestiale insegnamento
orde
di fanatici invasati
uccidono
senza pentimento,
certi
di non esser giudicati
un
sacrificio necessario
per
diffondere il terrore nelle strade,
attraverso
il quale
si
manifesta un dio
che
vive solo per il tanfo delle mucchie di cadaveri,
altri
progressisti
si
chiudono nei propri lager
inventando
visioni di celeste creature
che
solo attraverso loro
possono
far provar la guarigione
in
cambio di copiose donazioni
non
sono escluse quelle di natura
un
mercato per mentecatti
dove
l'abuso è considerato un privilegio,
nemmeno
i bambini sono esclusi dal massacro,
la
malattia peggiore
per
questi lestofanti
è
rendere impossibile la vita agli altri
facendo
della loro
un
parco di divertimenti per privilegiati,
non
mancano all'appello
nemmeno
gli alunni
della
scuola dell'amore
che
spacciano di aiutare il prossimo
con
i propri metodi di persuasione,
nella
comunione
lo
schiavo superiore
passa
lo scettro ad un altro schiavo
per
dare un senso
ad
un altro dio, il dio padrone.
Il
peggiore di tutti
è
la dea pecunia
i
cui adoratori sono tanti,
molti,
forse tutti quanti
difficile
resistere al suo fascino,
dall'alto
in basso
tutti
venerano questa grande troia,
come
se fosse la fonte d'ogni bene,
averne
tanta in tasca significa godere sempre,
dimenticando
che è solo carta straccia,
questa
civiltà
malata
ed agonizzante
t'impone
il sacrificio del lavoro
come
un diritto
e
la schiavitù che ne consegue come dovere,
ho
visto piccoli fanciulli
sottratti
al gioco con le pietre
per
essere condotti nelle miniere
a
far da schiavi
a
quei vecchi vigliacchi signorotti in putrefazione,
la
loro prole è al sicuro
perchè
la badracca*
li
allatta col proprio seno
ricco
di marciume e d'indifferenza,
per
fortuna si muore tutti, a poco a poco
la
schiavitù peggiore
è
quella di se stessi
difficile
capir chi sei
se
non ti sei trovato solo
almeno
per un attimo
e
pensare e riflettere
su
tutte quelle idee
che
ti hanno attraversato
e
tu puntualmente
come
un asino le segui ciecamente,
non
c'è scampo
siam
tutti drogati di qualcosa
eppur
all'interno di ciascuno
una
piccola fiammella non soccombe mai,
alimentata
da se stessa
non
ha forma e ne pretesa
si
meraviglia del nulla
e
trova gran sorpresa
nello
scoprir che siamo in ogni cosa
nei
molluschi, nei tramonti,nel godimento,
un
vivere d'intenso
senza
prospettiva
uno
scivolar lento verso l'infinito
ignoto
e controverso,
come
ogni fottutissimo giorno della vita.
Giùciaravolo
baldracca(pecunia,
danaro)
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