Il
processo della cognizione è già miracolo se uno s'accorge di come è
differente il sentire la realtà in ognuno di noi non come impulso a
causa d'accidente ma come libera interpretazione del cosmo, ciò può
avvenire solo con una coerente ricerca personale libera dai vincoli
dell'utilità e dal nozionismo teosofico.Ognuno interpreta per se ciò
che sente dentro , per questo motivo noi siamo ciò che sentiamo , la
volontà è un tentativo di rendere questo aspetto condivisibile , ma
come tutte le manifestazioni dell'espressione di materia dall'unicità
del sentire diviene molteplicità dell'immaginativo perché proprio
causa di un nuovo sentire per un sentire precedente.La logica ci
aiuta a tenere ben saldi i principi del discorso e le parole usate
nel loro senso compiuto rappresentano all'interno del discorso
quell'insieme di immagini condivisibili e credute assolute ( quando
in realtà non lo sono, proprio perché ad ogni uomo è dato sentire
in base alla sua naturale appartenenza all'infinita scala cromatica
del sentire stesso)quando in realtà no lo sono.Le teorie raccolgono
in se questi aspetti che al ricercatore attento fungono da elemento
di partenza per le proprie esperienze irripetibili ed incondivisibili
apparentemente.In natura esistono dei fenomeni studiati anche a
livello scientifico che consentono a queste''vibrazioni''(sentire )
di risuonare o far risuonanza in altri corpi per la loro particolare
posizione nella scala cromatica proprio come accade per la musica con
gli strumenti musicali accordati nella stessa scala cromatica .
tratto da ''cosa a cosa'' di Giuseppe Ciaravolo
Giuseppe
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