lunedì 7 aprile 2014

Una sottile differenza



A qual gioco
s'appende l'esistenza
pur d'immaginar se stessa
immortale e avida di bene

giunge quel tempo
in cui l'uomo
fa i suoi conti in disparte
come fosse solo affar suo

rimurginando esterna
ed esternando crede di salire
dimenticando il fiacco ritmo
delle membra stanche

lanciato in un ascetico miraggio
tutto proteso , convinto e zelante
proclama a se stesso
un nuovo culto incalzante

e tutto accade in virtù d'un bene
quello personale,
fatto di sogni ed illusioni
senza limiti e senza interruzioni

esiste tuttavia
una sottile differenza
tra benessere
e benestare

ciò che è personale
rimane segreto
quel che esterniamo
spesso manco ci appartiene

le membra silenziose
già lo sanno
che a furia di ripetere
comunque poi si muore

molti benestanti
si dedicano con cura
alla pulizia esterna
dimenticando spesso

che  bellezza nella vita
è comprendere il motivo
di come si è all'interno
senza spendere pecunia

altri aspirano a diventar tali
rimbecilliti dagli spot
e dalle mete vuote
dei più alti gradi

fortunatamente il poeta
si siede e osserva
ci son nuovi tramonti da guardare
tante cose nuove da scoprire

in beffa al benessere
e al benestare
stabilisce egli stesso
di quale agonia morire

perché in tutti i casi
e per tutte le ragioni
sono le mute membra molli
a sostener l'incanto

decidendo per conto proprio
se vivere o morire.


GiuseppeCiaravolo

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