domenica 29 marzo 2015

E' DOMENICA, CHE PALLE

Certo che è strana
quella abitudinaria
e rituale moda
di portare ramo d'alberello in casa

in queste domeniche di Marzo
dove tutto è in germinazione
oltre alla mattanza degli agnelli
s'aggiunge la potatura degli ulivi

che per tradizione
rappresentano
l'emblema della pace
realmente utilizzati per sostanza,

la stessa pace imposta
dalla funzione in chiesa
scema subito dopo
il missa est in pacem

ciascuno torna al suo ruolo
chi comanda comanda
chi ubbidisce ubbidisce
ciascuno porta a casa il suo feticcio

con la speranza d'aver maggior protezione
per le proprie cose
ignari e incapaci di capire
che tutto può cambiare

per la natura delle cose
angeli e demoni
esistono solo
in funzione di una credenza,

che relega l'uomo
al pari di un animale senza testa
questa specie di pace
è intrisa di gas esilarante,

dalle scale della curia
scendono soavi dame e damigelle
tutte improfumate e con i tacchi a spillo
s'accompagna la domenica speciale

con pranzo fuori porta
e gita in campagna
per stemperare la mortale noia
di tutti i maledetti giorni,

alcuni anziani seduti prima
in prima fila
assorbono ancora per qualche istante
questa benefica doccia di beatificazione,

tornando presto alle proprie occupazioni
fatte di ciniche critiche
e obiezioni di ogni sorta
poveri loro costretti dal tempo

a veder scemare
la propria vita ogni giorno
senza poter fermare
nemmeno per un istante

il progressivo declinar verso la morte

meglio essere nessuno
e vivere coerentemente
un giorno non vale mai un'altro
speciale lo rende

solo quel che senti veramente.

giuseppeciaravolo 

venerdì 27 marzo 2015

giovedì 26 marzo 2015

Separazione con vista

E'  proprio vero
quando si dice
che si è arrivati alla frutta
rimane solo il dessert e il digestivo,

la cosa più naturale
per la dipartita di un rapporto
è lasciare che le cose
vadano da sole

chissà dove
chissà quando
cosa importa perdere una storia
se al desiderio sopraggiunge noia?

in fondo in fondo
non siamo molto simili tra noi
quanto invidio
quei lombrichi che rotolano per terra,

questi per natura
son costretti a strisciare
cercando d'allungar l'addome
di qualche pollice

con la speranza d'accoppiar se stessi
nella stessa carne
e ci riescono sempre
perchè la disponibilità è immediata,

amanti narcisisti e prolifici
chi può considerar
queste bestiole
al pari di infelici?

Infelici siamo noi
con tutte le nostre complicanze
perfino battere il chiodo
è diventato un problema nazionale,

maledetta la natura
che ci ha costretti al corpo
un'anima infelice
quando ne incontra un'altra

ne diventa il doppio.

L'unico sollievo
è illudersi di allontanare la disperazione
facendo un taglio netto col passato
mandando al diavolo le complicanze,

magari usufruendo
per un attimo di quella pace
che solo la solitudine
ti può dare,

poi si ritorna in campo
a far da pavone e pappagallo
così per attirare l'attenzione
perchè a star da soli a lungo ,stanca

ecco il desiderio si accende
come la candela in una grotta
la fiamma lieve cresce piano piano
fino ad illuminar tutta la spelonca

e nuove cose
fanno eco a quelle vecchie
in fondo in fondo
non è cambiato nulla,

probabilmente si sbaglia sempre
per qualche attimo
si spera d'aver fatto colpo o centro
o un terno al lotto, chiamatelo come vi pare

piano piano
s'insinua quella noia
che fa sembrare tutto grigio
quello che era eccelso adesso non ti piace,

maledetto attimo che fugge
meglio vivere in un romanzo
dove la fantasia lascia scegliere
un triste o lieto fine

dove l'impossibile è cosa normale
e sei tu a decidere di essere
un verme, un santo o un dio
o capitan fracassa,

in fondo in fondo
queste amarezze
sono le uniche certezze
che noi tutti abbiamo.


giuseppeciaravolo

martedì 24 marzo 2015

Non nego l'ego

Nonostante tutto
posso ritenermi fortunato,
ho scoperto di essere
un mare di malinconia

immerso in un oceano
di solitudine.

domenica 15 marzo 2015

aurora

aurora

Al crepuscolo dell'ennesima alba
niente è come prima
e nulla come dopo,
questa maledetta corsa

verso l'ignoto
è dolce e amara al tempo stesso
nessun sentimento
è tanto grande da riempire

lo spazio vuoto
che è in ognuno di noi,
questo spazio senza tempo
è la nostra anima

che cerca disperatamente
di ricongiungersi a qualcosa
di cui ha perso la memoria
ma sa di appartenere,

immagini sovrapposte
lasciano intravvedere
tutto ciò che con gli occhi non si scorge
la vita stessa si scioglie

in attimi di gioia e disperazione
in abbracci e turbamenti
in promesse di eterno amore
e delusioni lancinanti,

forse attraverso questo dolore
si sente l'appartenenza
alla fragilità del fugace passaggio
da una forma all'altra

in questa sublimazione
tutto sembra senza logica
in realtà ciò avviene dall'inizio dei tempi
non ci sono nè paradisi nè inferni

tutto avviene per successione
in tutti i punti di questo immenso cosmo
nessuno può intercedere per un altro
per questo motivo il silenzio ci appartiene

tutto avviene in meno di un secondo
gioie e dolori s'intrecciano
senza  lottare come in un abbraccio
per questo motivo

non ci sono nè vincitori e nè vinti,

tutto è destinato a cambiare
sempre.


giuseppeciaravolo

mercoledì 11 marzo 2015

Supposte in lettere

Ho perso, ho vinto
e non ho mai smesso  di giocare,
un brivido alla schiena
assilla la mia anima

altro che ludopatia
affidar il proprio senno
ai capricci della sorte
e come essere legati mani e piedi

alla ruota lenta del mulino
cercando di prendere
 una boccata d'aria
tra un immersione e un emersione,

questo strano modo
di crear divertimento
a lungo stanca,
cercando invano di tirar per i capelli

la stupida fortuna
che tutti anelano
come fosse la madre degli dei
e la regina in terra,

non mi meraviglia che tra i fortunati
ci sono un gran numero di insensati
e a quelli col senno a posto
qualche piccola soddisfazione di poco conto,

l'ultimo ritrovato
per metter le cose a posto
lo suggerisce questo angolo di letteratura
che con una modica spesa,

di pochi ottanta euro
pubblica e stampa le tue cose
in dieci libri come i comandamenti
rendendoti in meno di in un secondo

autore  letto e pubblicato
quasi simile all'immenso Ariosto
con la differenza sostanziale
di far poco fumo e niente arrosto,

per natura sono poco incline al pettegolezzo
l'arte di discutere per capire non mi sfianca
non insegno da nessuna cattedra
ne sono dottore in qualche branca,

il mio scrivere m'impegna
e non per gioco,
a volte rido, altre invece piango
ispirato dal lavoro di Pausia

creo qualche piccolo quadretto
dai colori in chiaroscuro
cercando di adornar
la volta della mente,

la fortuna in questo gioco
ha poca rilevanza
il sentire è la vela maestra
in compagnia dell' ancora pesante

della coerenza nella poesia.


giuseppeciaravolo




martedì 10 marzo 2015

L'origine di tutti i mali








Queste stramaledette differenze
cosa sono se non
il miraggio di qualcosa
che  esiste solo nella nostra mente?

Da piccoli ci insegnano
a fare il bambino se sei un bimbo
e la bimba se sei una bambina
originando già in quella  età

un percorso che tende a stabilire
certe posizioni
originate da chissà 
quale mente malata

con la pretesa di essere la giusta via
per condurre un'esistenza retta
in questo meraviglioso mondo
che è tutto da scoprire,

queste imposizioni 
cosi amorevolmente somministrate
sono soltanto delle distorsioni
della realtà delle cose,

per realizzare un mondo 
che vuole vedere solo con un occhio
spesso questo è chiuso o dorme
altre volte è  cieco per convenzione,

nessuno nasce povero
e nessuno ricco
appena vieni al mondo
t'insegnano a veder con un occhio solo,

man mano che si cresce
queste differenze sempre alimentate
vengono a moltiplicarsi di numero
cosi da non far riconoscere

l'uomo col suo simile,
il dramma vero è che ciascuno
pretende di aver ragione per i fatti suoi
lasciando la ragione chissà dove,

lo chiamano egoismo
o inconscio o super io
in realtà è la malattia dell'occhio
che infetta anche il cuore

ciascuno vive per conto suo
come se fosse altra cosa
non più uomo o bestia 
ma frammento di roccia nello spazio vuoto,

un'illusione che sfiora la follia
si diventa come Polifemo
invocando l'aiuto di Poseidone
contro il libero arbitrio di nessuno,

la macchina la casa
e la posizione
assorbono quasi tutto il tempo
in questo breve viaggio di scoperta

creando gran disagio
a chi con pochi mezzi
vuol raggiungere
il miraggio di una felicità di poche ore,

la condizione crea
altri ostacoli e altre differenze
i desideri vengono assorbiti dall'ambizione
e l'amore cede il posto all'indifferenza,

vivere così 
è vivere da morto.



giuseppeciaravolo 








domenica 8 marzo 2015

L'ultima dama

Un altro bicchiere
per dire basta
alla piatta forma
di questo delirante mondo infame,

sto perdendo conoscenza
e mi sento in balia
di una gigantesca onda marina
che mi arrotola su e giù

non temo la morte,
mi terrorizza l'agonia
di una vita portata avanti
come fosse una condanna a morte,

abbracciami mia cara e fedele amica
fammi volare più in alto
non ho più nulla da perdere,
allevia con gioia

questa mia mania di perseguire il nulla
abbracciami e rotoliamo per terra
cosa importa se il soffitto cade
e la terra scivola sotto  di noi

piangerò e riderò insieme
perchè la tua follia mi appartiene,
lo so che mi porterai
la dove non c'è più luce,

in fondo  sto cercando
di fare un altro salto nel buio
sperando di rimanere
finalmente sospeso

in quell'infinito nulla,
dove ciascuno appende
le proprie ridicole certezze
con la speranza che si avveri l'impossibile,

amami mia cara
come ti amo io
senza temere il dopo
e senza limiti,

il male e il bene che ci facciamo
appartiene solo al limite apparente
delle nostre forme differenti
in fondo io e te

 siamo una cosa sola.



giuseppeciaravolo


mercoledì 4 marzo 2015

Stella di Marzo

E' propro o' vero
ca quann cerchi a ciort
essa spesso è assai distratta
a voglia e te girà cape e pier

se nun te vede
è pecchè nun vo guardà
e coscie toie so semp chiù corte
per correre all' acchiappà,

nun te piglià collera
essa sfotte a vita
pecchè te fa credere
ca a sustanza è semp

nunn è pe chesto
che o sangue scorre
e ne tene ragione
cu nu core nnammurato

a ciorta vera
è chella ca si nato,
nu iettà sta gran furtuna
currenno appriesso all'ombra e sta caricatura,

a verità nun se annasconne mai
cruda, ferma ca faccia tosta
te fa capì tanta cose inutili
e quante poche cose necessarie,

nun te dannà l'anima
se nun si milionario
si ciore e mmamate e pateta
e i figli tuoi so germogli appena nati,

lascia passà u tiemp
tant che ce può fa
sta vita po essere na jastemma
o na benedizione

m'parate a  campà.




giuseppeciaravolo