mercoledì 25 giugno 2014

Ai miei lettori

Vi immagino seduti
con sguardo attento e mesto
leggendo le mie rime
per stuzzicare l'anima

come in un amplesso
la mia rendita
basta a malapena
a sfamare una formica digiunante

attraverso queste rime
il mio cuor si scioglie
e anima e destino
si liberano nel vento come foglie

ilarità nella tristezza
e tristezza nell'ilarità
non è un paradosso
per ogni attimo fugace

una parola segue l'altra
e tutto scorre nel fiume del discorso
vincere la morte non è importante
ma vivere da vivo mi fa commosso

le mie scritture
son punti di partenza
mai ebbi l'arroganza d'insegnar qualcosa
che non fosse riflessione al proprio intento

lo spazio della mente
non è mai vuoto
analogie e riscontri incatenano in memoria
il vortice dei sensi

il tempo in questi anfratti
non ha alcun ragion d'esistere
perché nella lettura immergo
anima e pensiero e umore interno

artefice incompreso
e padrone del mio destino
nessuna gioia o dolore
fa soccombere mio intento

non scrivo per autocompiacimento
anzi attraverso il grafema
voi diventate miei
ed io vostro in un momento

non è un miracolo ad effetto
ma una reale sensazione senza tempo
superando in un sol colpo
i limiti imposti

da materia
spazio
e tempo.

giuseppeciaravolo 

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