venerdì 28 novembre 2014

Certo

Ho accertato nelle mie cose
che l'incertezza degli esiti
risulta costante nel tempo
quindi posso tranquillamente

 affermare che:

"le mie probabili certezze
sono solo le mie incertezze"

certo è facile
prendersela sempre
con qualcosa o con qualcuno
l'idea di credere di essere immune

agli imprevisti della vita
mi fa pensare
più alla paura nell'affrontar le cose
che costruire utile concezione

l'umanità giace
nella melma
della propria cocciutaggine
ignorando a torto

la propria locazione in cosmo
infinito e inesplorabile
la paura ha tolto l'anima
a cio che rende vivo questo mondo,

e parlo di invenzione
immagini e cosa nuova
che per ognuno
è cosa particolare

come la persona.



giuseppeciaravolo

giovedì 27 novembre 2014

Il tempo e le sue metafore

Sembra sia scontato
considerar lo scorrere del tempo
in ogni luogo
per ogni forma

ciascuna cosa asseconda
il proprio corso
quasi fosse una bestemmia
il correre per fermare l'avanzare

è solo per convenzione
che noi assecondiamo
le cose tristi e gaie
per cercare uno scopo che non c'è

il tempo non esiste
è tutto calcolato
per rendere immune il benestante
e fallito il povero incalzante

la vita stessa scorre e muore
in un attimo senza tregua
tra la commozione di un istante
ed un lavoro ad ore

un albero allo stesso modo
da radice a cima
cresce e muore
ogni giorno

inutile provar sgomento
nel veder nel tempo
vita che lascia corpo per andar
chissà dove

cosa importa
se questa vita ci condanna
a contar le ore
sia nel lavoro che nella noia

tutto dipende
da come noi creiamo per noi stessi
una dimensione particolare
fatta di spasmi

e sentimenti
l'eternità vive
negli attimi
dei nostri sentimenti.


giuseppeciaravolo



sabato 22 novembre 2014

Vero e faceto

Quanta letteratura vera
dimenticata dal tempo e dall'oblio,
sostituita dai romanzetti
neri e rosa e dalla petulante moda di leggere per sentito dire,
leggere è imperativo
è atteggiamento di buon costume,
comprendere la trama in un testo
non è ardua impresa,
una letteratura mordi e fuggi
poco impegnativa
e dai risvolti spesso inesistenti,
in questa è molto simile alla televisione
tonnellate di bugie
con lo scopo di sedare il lettore
non più amor del vero
e ne immagini d'emozione,
semplici iniezioni sedanti
composte da probabili accidenti
dall'effetto misurato
per non turbar quell'intelletto piatto che deve rimanere tale,
le bugie hanno le gambe corte
le verità son monche
nessuno si domanda più il perché
forse qualcuno lo fa
ma nessuno gli risponde,
probabimente si vuol proteggere l'incanto
di una lettura terapeutica
che non sia poi cosi invasiva
seguire il corso delle idee
per diventar muli silenti,
e cosi tra gli scaffali pieni
trovi autori e libri insieme
esposti come merce in saldo,
non mi meraviglia
che tra questi ci siano
falliti attori ed ex panettieri
scrivere per scrivere
non rende omaggio
a quella esigua schiera
di scrittori veri
forse la cultura è morta
e questi autori ne celebrano
una messa solenne
affinchè mai più ritorni
copiare stile e trama
è uso assai frequente
dimostrazion del vuoto
e dalla mancanza di argomenti
difficile digerire
questo putrido fiele di zebra
meglio andare per i campi
e rincasare a sera
sperando in qualche accidental evento
che possa suscitar quell'emozione intensa
di scrivere un racconto
con verace sentimento
e non con abbuffate di parole strane
estorte a suon di botte
dalle pagine di un vocabolario
la lingua stessa si contorce
a ripetere quello strazio.
giuseppeciaravolo

martedì 18 novembre 2014

O'scenità

Perchè quando dico chiappe
qualcuno storce il naso
qualche altro ride
altri ancora si tappano le orecchie,

cosa c'è di male
a chiamar le cose
con il proprio nome,
perchè creare scandalo

dove non ce ne ragione?

Se chiamo  le zinne
tette , poppe o mammelle
qualcuno mi corregge
suggerendomi di dire seno,

ma il seno non è
una funzione della trigonometria?

Cosa dire poi del culo
immagine radiante
del desiderio inconscio(ma non troppo)
qualcuno più elegante

lo chiama lato b

come se fosse
una cosa trascurabile
come le vecchie canzoni
incise sul vinile e mai ascoltate,

la passera e la patonza
fan chiasso con bernarda
qualcuno distintamente
la chiama vagina,

spesso si confonde con vagito
qualcuno ancor confonde
il sesso con l'udito
un ignoranza colossale domina gli ominidi,

fortunatamente la natura
ci offre infinite variabili
in alcune donne vale una parte
in altre la combinazione è celestiale,

non per creare scandalo
o fare differenza
in fondo si tratta solo
di caratteri della razza umana,

perchè cambiare il termine
per convenzione
e non assecondar lo sguardo
alla sostanza?

chiamatemi maiale,
o libertino, fate come vi pare
quando vedo della natura il tratto
di immagini e utopie

ne produco un sacco,

anche se amaramente
comprendo a lume di ragione
che quel che sembrava vero paradiso
è molto più simile ad un bidone,

mistero della mente
cio che si immagina
con la voglia in corpo
e sensazione che la segue.


giuseppeciaravolo


sabato 15 novembre 2014

Elogio alla solitudine

Quanto è vana la tristezza
quando siamo soli,
con i nostri pensieri
a chiederci il perchè di tante cose ,

questo gioco mentale
è  frutto di un patetico
immergersi negli altri
dimenticando se stessi,

la compagnia non è mai scelta
ci viene imposta
dall'infanzia fino alla vecchiaia
dimenticando noi

cerchiamo di scoprire gli altri,
per sentire qualche cosa
per fare paragoni
illudendoci di consolare

quel vuoto che ci appartiene da sempre,
la famiglia è la prima gabbia
vincoli di parentela e usi imposti
regolano gia dalla fanciullezza,

l'omologarsi al ceppo d'appartenenza
come se fosse garanzia di qualche cosa,
una specie di follia nascosta
fratelli e sorelle

s'ammiccano di complimenti in pubblico
e in privato si azzuffano come iene
la natura in questo caso
ha fatto una eccezione

a differenza delle bestie
noi dotati di  ragione
a maggior ragione ci facciamo torto,
avidi e mai sazi di pretendere dagli altri

quello che per convinzione ci appartiene,

le delusioni non sono amare
se si conosce la natura delle cose
forse fa più male illudersi
credendo di realizzare ciò

che vive solo nella nostra mente,

l'origine dei conflitti
è proprio questo accanimento al prossimo
cercare di convincere il simile al dogma
per indottrinarlo al paradosso,

una vita schiava del sistema
che ti offre molto poco
e quelle poche cose
sono anche guaste,

comprendo chi decide
di farla franca  in altro modo
con birra ,coca e patatine
per annebbiar l'angoscia

di questo strano gioco,

parlare non è più importante di sentire
come correre di camminare
quel che conta ogni giorno
è il tuo singolare passo,

che singolarmente usi
insieme alla tua andatura
per fare il tuo percorso
che ti seguirà per sempre,

anche quando giunge ora
di prepaprasi al fosso,
le lacrime son solo altre menzogne
cio che sembra mancare per l'eterno

viene sostituito a poco a poco.



giuseppeciaravolo




giovedì 13 novembre 2014

Uno slancio emotivo

Uno slancio emotivo

Quel che non scrivo mi rimane dentro per un po e mai svanisce, come un tormento senza passione, senza via d'uscita, e non parlo di pene d'amore o perchè qualcuno ha fatto un salto in carriera maggiore del mio o per invidia di qualche altra cosa, ogni maledettissima mattina mi sveglio sereno e con incredibile voglia di cambiare questo stupido mondo semplicemente comunicando quel che vedo con i miei occhi interni,una corsa al baratro del vuoto l'ingiustizia che regna in ogni angolo di questa pattumiera nessuno è colpevole siamo tutti complici.Ognuno per vivere quotidianamente deve fare i suoi conti col danaro disponibile quasi come se il soffio dell'esistenza dipendesse esclusivamente da questo, certo qualcuno sorriderà ammiccando con frasi ironiche"il solito ragionamento dei due cuori e una capanna, una storiella scritta male dall'esisto devastante"certo che di storie ce ne raccontiamo tante spesso vere altre inventate altre inverosimili.Che cosa è che ci rende veramente vivi?Chiedetevelo , anzi chiedetevelo con una certa regolarità magari riuscite a capire tante cose di noi tutti che spesso passano inosservate o ignorate finchè non giunge morte.In questo mondo ogni uomo è uguale all'altro, certo qualcuno può essere piu stronzo di altri , per quale motivo devono esistere le differenze sociali?Per quale ragione un asino deve insegnare e un dotto costretto a lavorare umilmente?Che mondo è questo?Se tutto sembra essere governato dal danaro io dico di no... qualunque ricchezza raggiunta non presenta mai un traguardo proprio perché priva di valore intrinseco, mi spiego meglio puoi avere moltissimi soldi sarai apprezzato e riconosciuto solo per quello , e crederai che solo per quello potrai essere riconosciuto...come si fa a credere ad un idiozia del genere...eppure serpeggia questa strana teoria mai dimostrata che fa coincidere il benessere apparente col benestare , personalmente ho avuto momenti felici ed altri meno come tutti credo, non ho mai pensato che l'avere potesse dare un valore aggiunto alle mie azioni nella vita...ho lavorato sodo..sudato molto ottenendo qualche risultato ma nessun prezzo potrà mai ripagare il mio tempo speso...fortunatamente l'ho sempre speso bene non rinunciando al mio pensiero alle mie idee e alla mia anima, ho sempre condiviso con amici finti e veri le mie gioie non serbo rancore non mi rattrista l'idea che molti di questi figuri siano spariti con il mio scemare lento verso la bassa classifica del contatore sociale, fortunatamente il mio contatore è rotto, perchè non misuro la mia vita col danaro e ne col potere, ho ricevuto tanta ricchezza in vita da chi aveva appena il necessario, non è la solita morale del poverello che stenta a vivere come ci insegna santa madre chiesa e aiuta sempre il prossimo come se solo questo fosse il suo ruolo in questo mondo , anzi senza condizione di causa o ragionamenti etici come la natura insegna da cosa nasce cosa...ho sempre avuto molti amici...perché rispetto la gente per ciò che è e non per quello che possiede, ho trovato ricchi intelligentissimi e poveri asinissimi o tutte e due in un unico esemplare...la cosa più raccapricciante è la dietrologia del fenomeno di decadimento...spesso quando qualcuno passa un brutto guai o perde il lavoro...molti geni dalla pancia piena e la bocca mai sazia...trovano le ragioni più inverosimili per dimostrare che il proprio bieco percorso di vita è l'unica soluzione plausibile in un mondo destinato alla putrefazione quand'è ancora vivo, questi elementi solo perchè hanno avuto l'abilità di inserirsi in chissà quale tremenda scatola cinese senza uscita vendendo anche l'anima pur di lavorare , una schiavitù pensata, creduta e operata, tenendo sempre il compasso in una mano e nell'altra il calcolatore...quasi come se questa vita fosse una gara a punti per giungere al premio finale...ma che premio?Amici miei amatevi o odiatevi ricordate che l'eternità è nell'attimo...frate...fate...fate...non pensate soltanto.

sabato 8 novembre 2014

Al mio amico Giggino

Nella nebbia
di questo uggioso inverno
desio mi viene
di far un giro al cimitero,
non credo alla ricorrenza
e ne spero nella resurrezione
di carne e ossa lesse,
saluto per un poco
l'amico deceduto un tempo,
un saluto fatto di immagini sbiadite
rimembrarle un poco
le rende sempre vive,
e voci e suoni
estinti con quel corpo
risuonano all'infinito
nel mio labile ricordo,
i corpi stesi
come in una parata
in ordine di fila e selezione
sembrano attendere lo squillo di tromba
per fare l'adunata,
altro che livella
del grandissimo Totò
gli involucri son coperti
da lastre pregiate e spesse,
quasi a volere dimostrare
che nell'aldilà esiste rango e pregio
e maggior visibilità
oltre a fare utile aggiunge arredo,
foto scintillanti
presentano i defunti in posa
ad ogni sguardo un fugace ricordo
che mi riporta indietro fino a lor vagito,
su una lastra è scritto addio
su un altra poi lo dico
su un altra ancora
arrivederci a dopo,
tra tutto questo fasto
di luci e gran splendore
intravedo la posizione
del mio vecchio caro amico,
emerge tra le altre
perchè fatta di legno come per le aiuole
con una croce in testa
che sembra di cartone,
a cosa serve tutto questo
se non ha dimostrar
che chi perì in miseria
dev'essere giudicato
dall'occhio in quella maniera?
meglio i camposanti anonimi
una croce uguale per ogni morto
simile a quello sulle pendici
del monte di Cassino
o in fondo al Mare Morto,
caro amico difficile ed avverso
fu il tuo destino
ricordo ancor quand'eri vivo
che per nomignolo ti chiamavamo il morto,
e le serate a ridere e scherzare
il tempo è un gran tiranno
ma non cancellarà mai
il mio ricordo.
GiuseppeCiaravolo

venerdì 7 novembre 2014

La Leopolda,Giuda e il Nazareno

Che l'Italia fosse la patria di geni, santi e saltimbanchi è cosa risaputa, negli ultimi tempi sono state aggiunte nuove figure retoriche dai nomi biblici e dai contenuti assai terreni.Se fosse ancora vivo il giovane Boccaccio ci avrebbe regalato in parodia storie e novelle d'ogni tipo cosi da aumentare il calderone del decamerone,per questi personaggi a tempo coaudivati dalle proprie idiozie e da tanta visualizzazione l'unica ragione di esistenza rimane l'apparire ,il rimanere a galla nonostante tutto,in fondo sono della stessa pasta appartengono tutti al fancazzismo.
La leopolda abile giostraio con la sua andatura da altanelante pistolero appare tutti i giorni in ogni trasmissione molti lo scambiano per Cristo perchè alla preghiera si preferisce la televisione,un bottegaio capace che corre a far riforme rimanendo fermo sul proprio tapirulan convincendo talvolta a destra altre a manca a fare come solo lui crede,in quanto cassiere indiscusso di un gran bottino di schede,con questa dinamica si può mettere qualche toppa e non aggiustare il paese come profetizza ogni giorno.Io dal canto mio ben m'accorgo di come certi mimi sono parodie dei propri sogni, a parole incanterebbero perfino un cobra ma nei fatti oltre alla cinghia stretta ci lasciano in dote una copiosa gobba che aumenterà per le generazioni future, un inspiegabile debito che cresce ogni giorno solo per comprare il danaro che dovrebbe essere già nostro.
Uno vale uno gridava Giuda nelle piazze, e si sbagliava, nel suo gruppetto di nuovi relatori si bisbigliava in gran segreto per non essere epurati, rimettere la propria parcella al fondo senza fondo non li ha aiutati,un club di ottimisti a costo zero capaci di ubbidire e attaccare a comando lasciando trapelare solo odio e dissenso come medicina utile al gran cambiamento , ma come spesso accade in questi movimenti dove all'intelligenza personale si lascia il posto all'ubbidienza cieca invece di cambiare quel che si vuol cambiare ci si viene inclusi , perchè la matematica non è solo materia astratta anzi all'opposto è realtà nei fatti,non contano le intelligenze ma i numeri per far fagotto.In queste condizioni governare è più facile che dirigere una diligenza se due più due fan quattro è lo stesso che dire due alla potenza quadra.
Il ricco Nazareno attende invano l'abile mercante che proprio perchè tale fa presto a cambiar le carte in gioco per rimanere a galla sempre,il suo delfino ha preferito posto in carica invece che subire in gran silenzio le ilari esternazioni del gran vecchio.La vecchiaia è una brutta bestia gridava la fiammiferaia, costui ha gia avuto tutto dalla vita, donne soldi condanne e assoluzioni cosa aspetta a lasciare il posto a qualche altro figuro dalle nuove proposizioni?
Intanto la gente muore ogni giorno, disgraziati d'ogni tipo solcano le strade in cerca di cibo e occupazione questa crisi non è una congiuntura ma disperazione vera che cancella ogni futuro.
Finquando si affideranno i propri sogni a fattucchieri e ciarlatani sarà molto difficile emergere dall'emergenza del pane quotidiano.

G.Ciaravolo

giovedì 6 novembre 2014

Giordano Bruno, chi è?

Girando e rigirando in lungo e largo per queste pagine digitali m'accorgo che molti affermano di conoscere G.Bruno in modo proprio e con nuove rivelazioni, come se fosse stato un ermetico profeta o peggio ancora un oscuro mago veggente, storia e fantasia s'abbracciano come amanti per generare solo parodia di immagini senza apportare nessuna soluzione alle sofferenze degli umani,molti pubblicano storie,altri fanno fiction , tutto per raccattare qualche spicciolo e continuare la professione che forma epigoni dalle forme varie e degeneranti.Un mercato di reliquie dal senso vuoto e dal gusto acrodolce del mistero,qualcuno lo vuole rosacroce altri invece lo confondono con cristo tutto per far quadrare il conto all'ovvio paradigma di questa società morente priva di slanci etici affamata solo di guadagni e gran consensi per guadagni.Una sconfitta per la ricerca in generale l'approdo alla tecnologia ha lasciato indenne certe abitudini mai dimenticate che han reso questo mondo sporco fino a far passare un santo per un porco e viceversa.Probabilmente si confonde la ricerca con la cena e l'interesse come un appuntamento a tempo per far ginnastica di emozioni a basso costo come se si esercitasse sfogo in una palestra.La storia bene o male la conosciamo in tanti almeno quella tramandata che è sempre di parte, ma Bruno ci ha lasciato un grande esempio fatto di logica e coerenza dove alla pecunia si preferiva l'etica , si proprio quella che oggi si spaccia per altra cosa.Il mio pensiero è rivolto a tutti quei bottegai di bassa lega che ogni giorno accendono nuova pira con i propri immondi e inverosimili ragionamenti, forse a nessuno importa chi fosse veramente a molti basta credere per altri una convinzione certa vale più di miriadi verità forse in fondo non si vuol cercare niente e tutto si risolve in un banale passatempo.
G.Ciaravolo

Vita e libertà

Nessuno di noi
ha mai deciso
di venire al mondo
ne con pregi o difetti,

siam tutti perfetti
secondo l'anima della religione
che si preoccupa più del dopo
che del contingente,

non apparteniamo
a nessuna specie pregiata
siamo costretti dalla fame interna
a cercare sempre di avere di più,

un illusione che fallisce nel tempo
gambe corte o lunghe
son destinate al forno
o in loculo protetto,

nessuna libertà
ci appartiene
ne nell'odio e ne nell'amore
perchè ci viene imposta

dai vincoli del luogo
o da quelli della fede
si percorrono strade gia solcate
costretti dai vincoli a trascinar catene,

nessuna libertà
io vedo in questo
anche l'illusione ha lasciato il posto
ad amara constatazione,

l'unica libertà che veramente ci appartiene
è quella di farla finita
per decisione presa,
per uscire finalmente dalle catene tese,

qualcuno dice
che la vita non ci appartiene
spesso son gli stessi
che gridano allo scandalo

qualcuno piange
qualcuno ride
ma l'atto in se
appartiene solo a chi  decide,

gli stessi son filantropi
della domenica mattina
che con una mano segnano la croce
e con l'altra fanno rapina ogni giorno,

e non è solo il clero assai pappone
ma tutta quella schiera di ratti immondi
che sporcano il mondo
con le loro aberranti ipocrisie,

violando di continuo e a proprio scopo
il percorso del simile col simile
non tenendo in mente
che  anche loro sono destinati a perire.


giuseppeciaravolo

mercoledì 5 novembre 2014

Consecutio temporum

Il pensare è un atto creativo
nessuno se ne accorge mai
di quanta moltitudine di idee
attraversa corpo e tempo

senza una ragione
senza uno scopo
le paure e le fantasie
alimentano solo alcune forme,

l'essenza di questo moto
rivela nel susseguirsi
la sua presenza
in forme spesso inimmaginate,

inutile decider di pensare bene
per riuscire in un progetto
le idee quando sono vere
non han bisogno d'intelletto,

sono creature che nascono dal nulla,
cosi il quanto e il bosone
ancora sconosciuti
furono concepiti

prima di creare mostra,

è pur vero che da cosa nasce cosa
ma a cosa nuova
succede altra
e ad altra,altra ancora.