lunedì 21 novembre 2016

massime

Non si può avere tutto dalla vita....
ma non avere nulla per tutta l'esistenza è assolutamente inaccettabile.

Io non so fare nulla...
non ho mai fatto nulla...
cerco di non fare nulla.

Certe battute dette dalla gente
sono così stupide che l'unico dispetto da fare
è quello di ridere facendo credere a costoro di essere degli autentici comici.

Non so se a ragione o a torto
hai ragione tu o io
ma una cosa è certa
io dico sempre la verità quando questa si amalgama con i miei difetti.

la scuola è l'anticamera dell'ignoranza
se stai ottusamente attento ad ogni corbelleria spacciata per verità
finirai col credere che quella sia l'unica verità.

Il matrimonio è un  falso contratto
che riesci a rispettare
solo quando vivi lontano da tua moglie
cercando invano di liberartene.

I figli sono una maledizione
da piccoli ti rompono i coglioni
da grandi ti evitano come la peste
da adulti ti abbandonano.

La famiglia è il primo esempio
di come la  società civile
si regga su regole apparentemente solide
ma fragili per natura.

sabato 19 novembre 2016

Con una mano avanti e l'altra dietro

Povera gente
questi scrittomani,
certi d'esser letti
in ognidove e da chiunque,

lamentano l'assenza
di qualunque reazione,
pur consapevoli di creare scandalo
ad ogni oscena affermazione,

la mediocrità ha grandi spazi
restando in fondo ferma,fermo restando
che buona parte di costoro
usano la penna come calamaio

e il calamaio come penna,
intingendo creano piccole supposte
spacciate come perle di saggezza
insozzando il foglio

con copiosa ed insopportabile leggerezza.

I più dotti articolano in maniera così contorta
da fare invidia perfino a Minosse
che per l'eccellenza del proprio artificiare
sedusse le menti più pregiate,

passatevi una mano sulla coscienza
prima di sputtanarvi in cotal modo
i vostri antenati benchè morti
potrebbero mandarvi al diavolo o all'inferno

laggiù vi trovereste in ottima compagnia
nel girone degli idioti emulanti
così a procedere  nel buio per infinito tempo
con una mano avanti a far da lume

e l'altra dietro per non essere inculati.



Giùciaravolo

sabato 5 novembre 2016

Ozio

Nessuno sembra accorgersi
di nulla,nel contempo sono intento
a grattarmi le palle,
come faccio di solito, da anni

tanti anni, troppi,da prima che nascessi,
un'occupazione stabile e di enorme
importanza, sopratutto per lo scroto
che finalmente prende fiato.

Dalla camera da letto
filo subito in cucina
dove mi attende una candela accesa
al centro del tavolo lercio,

quattro bottiglie scolate
un' insalata di vermi, due bucce d'arancia amara
mezzo sigaro interrotto sul più bello
e quattro paia di posate d'antimonio,

mi giro su me stesso
come per scongiurare qualche fallo,
inizio a camminare in senso inverso
intorno al tavolo , con la candela al centro,

continuo per qualche ora questa specie di follia
e ben m'accorgo d'aver creato un solco
in quel pavimento sudicio
sprofondo e mi ritrovo di nuovo al dunque.

Esco per un poco
a prendere per il culo l'umana gente
nulla è cambiato, tutto uguale
come in un disco incantato sul fa diesis,

a poco servono le date cambiate
sui calendari appesi
solo il culo della mia barista
apre uno spiraglio di luce,

questa è proprio una tetra atmosfera
da teatro d'oltretomba,
tutto svanisce appena lei apre la bocca
la fantasia decade in un solo istante

diventando ovvia quotidianità.
Mi gratto le palle
e lo faccio di nascosto,
avere dei segreti m'aiuta a sopportare meglio

la banalità dei forse e degli ancora
sparati a cazzo dalla gente
sulla gente, per la gente.
Bevo quel che rimane di un giorno di lavoro.

Mi precipito per strada
la terra trema e il mio scroto balla
tutti a guardar le mura
l'antica città ha troppa paura.

Una cagna incartapecorita
si lecca le ferite,
sento squittire le quattro comare del rione
puntualmente fanno il punto della situazione,

ritorno sui miei passi inciampando
e mi ritrovo verso  casa mia
tutto è come prima,
nulla è cambiato,

presto giungerà la notte
e con paura o senza
io dovrò dormire
continuando a grattarmi le palle.


Giùciaravolo