venerdì 27 novembre 2015

La portoghese

Ho gustato il peccato,
ahimè
lei se ne va  a seno nudo
camminando in un certo modo,

con dei nodi nella vita
e sotto il vuoto,
ora dice,
poi tace,

le banchine!

ed io m'annego
perché so cos'è l'umanità.



Giùciaravolo

mercoledì 25 novembre 2015

Scorie

E pur tentennando
non si è mai deciso
l'ombra delle scarlatte rose
avvolte nella tetra tela

lo stillar leggero della nebbia
cola e non m'aggrada,
il mio grimaldello bulgaro
l'ho messo sotto chiave,

filosofi imbiancati
illuminano per poco
lo spettro della delusione
e ad ogni modo qualcosa accade,

sempre!
Qualcosa per cui la ragione
è totalmente  fuori dai sistemi
giammai in adiacenza,

la rabbia nello stomaco
e l'estasi che non trova spazio,
i miei  angoli bui
sono adesso curve paraboliche,

causa ed effetto
sono antibiotici per giovani lattanti,
un metodo per giustificare appena
quel che  ricordiamo svogliatamente,

miriadi di immagini
m'accompagnano la sera
in compagnia di spettri, belle dame
e quesiti mai risolti ,

c'è grande voglia di cambiare scena,
e pur tentennando
non si è mai deciso,
perchè la perfezione è il vuoto,

e il vuoto e il pieno
son la stessa cosa.



Giùciaravolo



domenica 22 novembre 2015

Il coraggio di Utopia

Quand'è che finiremo
questo inutile odiarci
per futili motivi,

quand'è che smetteremo
di essere egoisti
per amarci l'un con l'altro?

Questo strano modo di convivere
non ci consente molte scelte
il danaro, il narcisismo ed il potere,

sono gli dei pagani
che governano le azioni
rendendoci infelici,

che senso ha correre verso questa direzione?

nessuno è più di nessun altro
ciascuno appartiene al proprio cosmo
in virtù del quale vive di essenza propria,

l'amore vero non pone condizioni,
è inutile fingere la felicità propria
quando fuori regna la contraddizione,

dovremmo essere dei
un per l'altro
così da abbattere definitivamente

i vincoli di un sistema
che ci relega in ordine di schiavi,
costretti e ammutoliti

per necessità di fatto,

ci vuole un gran coraggio
a vivere la vita da uomo vero
più facile redimersi che giocare il proprio ruolo,

sarà  difficile che ciò avvenga
ma non impossibile
in fondo siam tutti figli dello stesso sperma.



giùciaravolo


sabato 21 novembre 2015

Corollario del senso

Guasta la festa
col gusto di farsa,
non deficere nell'abbundantia
nè abbundare in deficentia,
i gatti neri sono tali
perchè è ignoto il color che assorbe,
come ignoto è l'esito
nel lancio dei dadi,
quel che è celato è palese
ciò che palesemente
diamo per scontato
cela risvolti ignoti,
un vuoto immenso
colma questo infinito desiderio di appartenenza,
un individuo solo
in compagnia dell'universo in toto,
tiepidi calori umani
accendono speranze nei cuori solitari
il tempo non cancella
la scia luminosa che tracciamo
nell'attraversarlo.
l'esterno e l'interno sono indeterminati
nessuno può raggiungere il confine
perchè non c'è confine
nell'indeterminato,
e noi spesso illusi
crediamo di raggiungere qualcosa
scoprendo poco dopo
di essere ancora al punto di partenza,
che non è mai il medesimo
perchè s'appresta
a dare spazio
ad un nuovo buco nero
che l'assorbe.
Da questo scaturisce
nuova idea
che presto s'appresta a diventare forma
e poi materia si trasforma come in gioco.
Giuciaravolo

domenica 15 novembre 2015

La retorica del giorno dopo

Non me ne vogliate amici miei,
se questa specie di involucro
cosidetta anima
si spinge oltre

la lunghezza di Planck,
comprendo il disgusto pilotato
e sono affranto dal dolore
e dallo sgorgar del sangue ignaro.

Non esiste alcuna ragione per vivere
e per morire basta poco,
tra martiri e carnefici
la differenza è poco,

quel che mi disgusta
sono i mandanti
seduti nei loro pati del potere
nascosti a tutti fingendo il dispiacere

o il godere secondo i propri compiti,
si muore ogni giorno
per mano di qualcuno
siano essi piromani o banche

o farabutti disperati in cerca di qualcosa,
non mi convnce la politica dei benpensanti
che per fare guerra
pilotano le menti ad attuarla,

quando si muore in questo modo
è solo perchè così ha deciso il fato,
si muore ogni giorno,
d'inedia di fatiche di alcolismo e cupidigia,

quel che fummo ieri
non sarà domani
le lacrime sono gocce dalla breve vita
intanto si bombarda fuori dal cortile,

così lontano che l'eco non si distingue,
chiunque  giudice a casa propria
il dolore quando non ci appartiene
a noi poco importa,

questa specie di coscienza indotta
 è sintomo di maniolazione
non certo ragione e presa di coscienza
secondo la quale

ciascuno prende la propria posizione.



giùciaravolo

sabato 7 novembre 2015

Opzione?No grazie!

Sputo nel gorgo
di quest'immenso letamaio
la mia ennesima amnesia
coatta, pigra ed insolente,

rigurgito le idee
come fossero
caramelle avvelenate,
non me ne vogliate

se di tanto in tanto
includo in questo delirio
la vostra suscettibilità.
Sono nato stanco,

e mi stancano le ovvietà,
non sono un barbaro,
le leggi sono un cappio al collo
per chi decide la libertà.

Lo stato e il potere che lo sostiene
procurano la peggiore morte in vita
travestendo quella felicità a gettoni
come un' eutanasia a dosi micidiali,

nessuno se ne accorge
si tira avanti come le bestie
lo scopo è arrivare al domani
che nei benpensanti esiste sempre,

fanculo il domani,
fanculo lo stato
fanculo il potere
fanculo il danaro

io amo l'oggi
e non m'aspetto molto dal domani
che intanto non esiste,
permettetemi di insistere

la vita non è  un gioco
non si vince e ne si perde
siam tutti destinati alla fine
per capriccio degli eventi,

ma quale legge d'attrazione?
quale causa?
quale spiegazione?
Riempendoci le braghe di futili nozioni

guardiamo avanti come i muli
senza tener presente
che la vita scivola ogni giorno
e questo è proprio da coglioni.

il mio usignolo dell'allegria
ha ucciso il passero della melanconia,
uno per uno
finquando non resterà più nessuno,

il cosmo è ricco d'incertezze
molti invece sono ricchi di certezze
che non esistono da nessuna parte
tranne che nella propria convinzione,

ogni desiderio anela ad essere soddisfatto
questa mania di riempirsi come un vaso vuoto
è vomitevole oltre che oltraggioso,
in questo ambito

si creano conflitti
e si fanno sacrifici
al dio demente
dell'uomo prepotente,

bisogna aver coraggio
per Diana!
l'anima non ammette alcun pedaggio,
nessuno può intercedere per l'altro,

ciascuno cresce
per propria forza
e da se stesso sceglie
in quale inferno vivere,

converrebbe sputare tutto fuori
in modo da cambiare gli eventi
senza pretendere di aver raggiunto qualcosa.
la vita è una  deliziosa condanna,

in cui l'unica redenzione
è amare senza pretendere
un domani.



giùciaravolo





mercoledì 4 novembre 2015

Mercanti e Farisei

Le rune di Zorah
non mentono mai,
in ogni ambito
le tenebre anelano a celar la luce,

in questo modo
mercanti e Farisei
giocano a dado
sulla gobba del perdente

tenendo per se stessi
la magra soddisfazione
per avercela fatta
a suon di calci e pugni,

col timore di finire
quanto prima
col culo er terra;
povera gente, malata di paura ed oscurità.

vi compiango
nonostante tante avversità,
ritengo necessaria un'azione in senso verticale,
così da far luce nel  vostro cupo buio,

questo scambia la felicità
con l'amor proprio,
siam sassi scagliati nello spazio,
ciascuno con la medesima radice,

perfino il gufo e la pernice
sono parenti alla lontana,
l'attimo non sfugge a chi sereno
vive e gode

amando senza condizioni.


Giùciaravolo

 

lunedì 2 novembre 2015

Adorabile Bernarda

Presto che è tardi
mancano due minuti
a meno un quarto
l'orologio lento corre disperato

perchè ripete a tondo
l'ennesimo giro
senza arrivare mai al dunque
alla fermata solo tre passanti,

cupi e grigi come questo novembre
strano, in giro non vedo bici,
il pettirosso corteggia
la moglie dell'allocco,

il serpente fa una ricca scorta
di mele cotogne
lo sparviero tace per la fame
nell'attesa gioca a mosca cieca

con la foglia di un acero penzolante,
mi piace quel tuo sguardo
che vuol sembrare indifferente
dai vetri lucidi dei tuoi occhiali

splendono quei  meravigliosi smeraldi luccicanti,
quel sorriso che ti ho strappato
con una banale battuta fuori luogo
ti ha tradita, rendendomi un ebete ignorante,

lo so che non è buona educazione
cercare di avere approccio
quando si è  costretti per necessità di viaggio
essere così vicini e sconosciuti,

so anche di essere troppo vecchio
per illudermi ancora
con la disperata speranza
di ritornare verde come una volta,

non m'importa,
quel che sento,
io lo vivo , attimo per attimo
amo e forse per questo sono odiato,


per me è sempre la prima volta
e non sarà l'ultima,
l'ho giurato al fato
che ogni giorno ruba linfa

a questo corpo malandato,

quel che resta
è il sogno disperato
di uno che vola come Icaro
sbattendo la testa contro il sole,

comunque vada, almeno avrò tentato
meglio un viaggio temerario e immaginario
che un concreto e apatico
rapporto congelato

gli anni e gli affanni
hanno spento il fuoco
che per natura anela a crescere
e giammai muore.




Giùciaravolo