sabato 18 aprile 2015

Follia

Un monito dall'alto
ammonisce con una scure
che sei meno di niente
e solo obbedire devi ,

Bacco, tabacco e Venere
riducono l'uomo in cenere,
sempre dall'alto
cenere sei e cenere diventerai

più sei nullo e più dai vita al nulla,
cosi si usa astutamente
la credenza popolare
per far dottrina all'infante

cosi da omologarlo
a proprio piacimento al mondo civile,
questa sottile strategia
ha uno scopo ben preciso

dominar la ragione splendente
con  il declinar all'obbedienza
si deve credere al perdonare
per creare il perdono

in alto i vostri cuori
ammonisce il curato dall'altare
lasciate la ragione sotto il tacco
così da vivere e subire

per ordine delle cose celesti,
un pezzo di pane al povero
qualche obolo al lebbroso
e tutto corre liscio come l'olio,

in questo modo
l'ingiustizia è dono
e la povertà il rifugio dei dimenticati,
corpi opulenti danzano

sulle ossa dei diseredati,
operai sulle barricate
annunciano una lotta già persa in partenza
i conflitti hanno tutti la stessa madre

l'interesse di pochi
a danno di molti tanti,
promesse aziendali e parodie elettorali
annunciano l'ennesimo fallimento

dell'umana specie,
un solco lungo e largo
divide il simile col simile
tutto per un appannaggio dell'utile senza fine,

la libertà non è opinione
e ne partecipazione
ma amore nella vita
e  a quel che più piace

perché solo la passione per le cose
e l'amore per il prossimo
possono dare luce
in questo cieco mondo senza pace.


giuseppeciaravolo

giovedì 16 aprile 2015

Ogni giorno

Prima che il gallo canti
sono già sveglio da un bel pezzo
non mi chiamo nè Pietro o Giuda
e che non sopporto più
lo squillo della sveglia.
Questo lavoro a ore
è troppo massacrante,
meglio prendere
un cazzotto in fronte
invece di trascinar le gambe
come una lumaca
che striscia sulla sua bava,
spesso questa striscia
anche quando non è sua
ma lasciamo in pace la lumaca
in fondo in fondo
può darsi che le piace,
i miei migliori amici
sono mezzo sabato e tutta la domenica
ma l'abitudine non mi sfianca
cosi son dritto e sveglio
prima che sia giunta l'alba,
anche in questi giorni
come quelli prima e quelli dopo
la mia compagna dorme
non voglio svegliarla per amore
forse preferisce quel riposo
ad ogni altra cosa compreso io,
forse lei ha trovato il giusto gusto
ed io mi chiedo quand'è che ho perso tutto.
Ogni giorno mi sveglio
come fosse il primo
la sera stanco morto
corro felice verso il letto
credendo che sia l'ultimo di questa agonia.
Fortunatamente coltivo fantasia
i suoi frutti acerbi son sempre disponibili
ella non teme il caro vita
e ne l' inflazione galoppante,
i miei incubi peggiori hanno un nome
sono acqua luce e gas
per ogni giro di bollo
che pago come utente
mi sale la pressione
e scendono giu le cataratte
dalla mia tasca escono fogli colorati
intrisi del mio sudore color latte ,
forse è meglio andar raminghi per il mondo
seguendo il sole con i suoi passi
assecondando le voglie ed i capricci
al ritmo del tempo senza tempo,
adesso mi ricordo
che è già notte fonda
corro veloce verso quella breve morte
per vincere la noia di un altro giorno,
metto le lancette in posizione
come un abitudine di poco conto
mi accingo al sonno e già son sveglio
per l'ennesimo cazzotto in fronte.


giuseppeciaravolo

domenica 12 aprile 2015

Annuncio

Gentili lettori preso dalle necessità di una vita sempre  più incerta volevo proporvi questa cosa, se mi inviate il vostro nome  e qualche informazione, tipo l'aspetto, il colore degli occhi, la corporatura,potrò creare unicamente per voi , o un breve racconto o una poesia , unica come siete voi,non cerco molti soldi ne numeri di carte o altro, basterà se volete una piccola donazione al link del mio blog .Purtroppo con la cultura non si mangia, trovo la cosa stimolante e vi assicuro che metterò a vostra disposizione la mia arte per rendere speciali voi e me.

grazie per l'attenzione

giuseppeciaravolo

sabato 11 aprile 2015

Gli alberi

Come è sotto
così è sopra
aveva ragione quell' Ermes
tre volte Magisto,

chi più dei nostri amici alberi
rappresenta nei fatti
questa ermetica espressione
senza voler togliere meriti

a chi dei misteri altrui
nel far la professione propria
cela la verità sotto mentite spoglie
ingannando il prossimo

con teorie ed imbrogli?

Ero ancor fanciullo
quando immaginai per gioco
delle radici e dei rami
come fossero più dita di una mano

quelle in alto aperte al cielo
per accogliere  tutte le sostanze
e quelli in basso
a raccogliere da ogni sasso

tenute insieme come un braccio
dal fusto che ne rappresenta età
così da non  perdere fogliame in alto
e radici in basso,

questa necessità
cosi palese
dimostra la tendenza naturale
a voler procedere all'infinito

chi per un verso
e chi per un altro
non c'è lato migliore
o posizione pessima

il tendere e restare fermi
sono la stessa cosa
perchè tenuti fermi
dal vincolo di vita

solo quando è giunta morte
 rami e radici
arse dal fuoco
possono prendere

finalmente la propria direzione


giuseppeciaravolo

giovedì 9 aprile 2015

La ricerca del poeta

Quanti inutili affanni
per qualche svogliato merito
ed altrettanti edificanti
commenti al testo,

l'abitudine a lungo stanca
o peggio si rende necessaria
per chi si convince
di essere sempre dalla parte giusta,

ignorando la sbagliata,
in questo breve gioco
di risposte elaborate
vengono fuori autentici capolavori

della moderna letteratura
adattabili per l'occasione
ad ameni spettacoli serali
o a rappresentazioni teatrali,

nessuna critica
e nemmeno biasimo
a chi leggendo esprime o non
il proprio convincimento

piu scendo nel profondo
e meno entusiasmo sale
la monotonia dei fondi
è sempre uguale,

mi guardo intorno
per cercar qualcuno
finalmente incontro la  tristezza
le racconto qualche cosa

e subito corre via in lacrime
senza lasciare
nemmeno un commento
probabilmente ho sbagliato tono

o forse quel che dico
l'ha messa un pò in disagio,
cosa posso fare
per mia natura

sono un uomo  zelante e irriverente
consapevole di essere fino in fondo
quel che sono
cioè un dotto ignorante.


giuseppeciaravolo

lunedì 6 aprile 2015

un discorso

Personalmente mi piace immaginare l'essenza come una cipolla dagli infiniti strati con la parte esterna che annichilisce nello spazio mentre quella interna sorge da minutissima cosa fino a raggiungere l'esterno, la cipolla non cresce in dimensione rimanendo più o meno della stessa grandezza ma all'annichilimento del suo esterno un nuovo interno nasce...questa visione ciclica è antica e forse vera...

domenica 5 aprile 2015

Fotocopia

Nella nostra presunta unicità
siamo pur sempre 
una fotocopia aggiornata
del passato

prossima a diventar obsoleta
per un'altra fotocopia
del futuro.

venerdì 3 aprile 2015

Storia d'amore ed altre necessità

Un gufo e una civetta
rapiti dal loro amore
decisero senza pensarci troppo
di raggiungere il lontanissimo mare
presi dalla voglia
di volare insieme di giorno
per ammirare quella meraviglia
che solo il sole può creare,
e monti e valli
dai colori accesi e scintillanti
in lontananza si scorge
la sottile linea dell'orizzonte
è il mare di color turchino
con riflessi d'oro
accompagnato dal dolce Zeffiro
che accarezza lievemente la battigia
un falco pellegrino
si trovò da quelle parti
non a caso vide i due teneri amanti
volar ignari
rapiti dalla loro estasi d'amore
per esser finalmente fuori luogo
e anche fuori tempo,
al rapace tuttavia
la prole numerosa
richiedeva a gran tormento
il cibo per la crescita
e piuma d'ali per uscir
finalmente da quel nido
che ogni giorno
diventava troppo stretto per tutta la covata
difficile capire
chi sarebbe sopravvisuto
e chi sarebbe morto
questa maledetta lotta per la vita
non lascia scampo nemmeno in parentela,
il falco non per amor proprio
e ne per istinto d'aggressione
non esitò un istante
a volar celermente verso i due
in un sol colpo uccise prima il gufo
poi inseguendo la civetta
per quelle verdi valli
sordo ai suoi lamenti
sfinì il povero animale
fino alla cima di un olmo vecchio
lì cadde come un sasso
ancor prima dell'attacco
il panico prese il sopravvento
nessun riparo e nemmeno protezione
giunta l'ora per qualche strana coincidenza
morì di crepacuore ,
l'amore è una necessità dell'anima
la fame quella del corpo.
chi può dir
quale delle due non ci appartiene?


giuseppeciaravolo