domenica 15 novembre 2015

La retorica del giorno dopo

Non me ne vogliate amici miei,
se questa specie di involucro
cosidetta anima
si spinge oltre

la lunghezza di Planck,
comprendo il disgusto pilotato
e sono affranto dal dolore
e dallo sgorgar del sangue ignaro.

Non esiste alcuna ragione per vivere
e per morire basta poco,
tra martiri e carnefici
la differenza è poco,

quel che mi disgusta
sono i mandanti
seduti nei loro pati del potere
nascosti a tutti fingendo il dispiacere

o il godere secondo i propri compiti,
si muore ogni giorno
per mano di qualcuno
siano essi piromani o banche

o farabutti disperati in cerca di qualcosa,
non mi convnce la politica dei benpensanti
che per fare guerra
pilotano le menti ad attuarla,

quando si muore in questo modo
è solo perchè così ha deciso il fato,
si muore ogni giorno,
d'inedia di fatiche di alcolismo e cupidigia,

quel che fummo ieri
non sarà domani
le lacrime sono gocce dalla breve vita
intanto si bombarda fuori dal cortile,

così lontano che l'eco non si distingue,
chiunque  giudice a casa propria
il dolore quando non ci appartiene
a noi poco importa,

questa specie di coscienza indotta
 è sintomo di maniolazione
non certo ragione e presa di coscienza
secondo la quale

ciascuno prende la propria posizione.



giùciaravolo

Nessun commento:

Posta un commento