venerdì 12 febbraio 2016

Attraverso

Patetico il carosello
dell'apparir in forma morta,
attraverso l'immobile
arte dello scrivere. . .

l'universo è tondo
e ogni altra immagine
fa da sfondo
all'impossibile definizione,

continuo a ripetere
che in certi casi
il silenzio sarebbe più fecondo,
ma la malattia prosegue

il suo percorso,
ad ogni merito
la felicità sembra voler vivere
più di un secondo,

ma questo non è scrivere
amici miei,
trastullar la noia con le lettere
può cagionar salute

e affidar le proprie vertebre
al piacere altrui
sarebbe come affidarsi al boia
capo e collo tutto per intero,

lasciate scivolar la penna
lungo il vostro naso
magari vi capita di farvi male
e in quel caso il dolore è certo,

non scrivetelo!
Subitelo in silenzio.
Senza cercar ragione alcuna,
il difetto non è nelle parole

ma di chi ne abusa  per effetto,
in una combianzione di entusiasmi
e turbamenti in salamoia
simile alle torte fatte in casa

buone solo per essere stati capaci
di combianar il pastrocchio
che a giudizio degli assaggiatori
è sempre eccezionale,

solo per tener contento il cuoco
e mangiare ancor l'immonda fetenzia
a sbafo e non pagare il conto,
fingere non costa nulla,

essere cortesi è diventato
lo sport preferito degli annoiati,
fingere di essere quella cosa
apporta solo mistificazione,

in questo minuetto
le figure si comportano come fossero
salami appesi alla pertica
vibranti ad ogni tirar del vento,

cercate se potete
la vostra direzione
imparate ad inventar linguaggio e  assioma
il mistificar è solo aggiunger noia ad altra noia...
noia...noia...noia..noia...noia...no...IA!

giùciaravolo

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