domenica 11 gennaio 2015

Pippe

Su questo minuscolo
granello di sabbia
sperduto nell'infinito cosmo
certe abitudini

non vengon mai dimenticate,

mi appare ridicola l'immagine
dell'uomo antico
armato di gran clava
che afferra  la donna per capelli

per soddisfar quella voglia
mai sazia del potere
e del piacere di giacere
solo perchè egli la rende schiava,

ancora più ridicola
è la rappresentazione sacra
dove il piacere vien rappresentato
come frutto avvelenato dall'esito mortale,

la stessa donna
prima costola e  poi oggetto
ne viene fuori malconcia
come dimostrazion di un falso

che pretende di esser  vero,

di pippe per entrambi
non ne parla mai nessuno,
come se l'argomento
fosse trascurabile e fuori da ogni logica

di comportamento e  buon costume,
dall'alto dell'altare ai fedeli attenti
il curato lancia l'ennesimo anatema
per estorcere la muta obbedienza,

con la promessa
che chi abusa di questa pratica
col padreterno sempre attento
subisce la cecità in vita oltre all'inferno

una paura infusa
fin dalla giovinezza
per arginar il naturale e prezioso effetto
che per natura ci appartiene,

uscendo dai dogmi della fede
non mi sorprende la scoperta
di altri dogmi per altre religioni
nemmeno per chi si professa

estraneo alla fede,

bondage, scambi di coppia
ammucchiate di ogni tipo
alimentano le fantasie dei pipparoli
che in un mondo quasi virtuale,

poco si espongono  forse godendo molto
creando  in fondo
uno scarso effetto collaterale
qualcuno risolve il tutto

in meno di un secondo,
una necessità del corpo
che si accompagna
alla solitudine di fondo

è un gran mistero quello dell' autoerotismo
si gode per davvero
pur sapendo che si tratta solo dell'effimero
qualcuno lo reputa sueriore

a ciascuno il proprio godimento,
un ramarro o un gallo cedrone
provano il proprio piacere
che ne noi, ne dio e ne la scienza

potranno mai SAPERE.


giuseppeciaravolo




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