martedì 24 febbraio 2015

La rosa grigia

Annodare i sette venti
per far  da tappeto
ai tuoi nobilissimi piedi
non fu impresa facile,

nemmeno l'Ostro caldo
fermò il mio avanzare tosto
per rendere giustizia alla tua grazia
che dell'universo è meraviglia,

nuvole e ciel sereno
si contrappongono
come aghi in un pagliaio
difficili da scorgere,

agile è lo slancio del guerriero
il dolor pungente
si sopporta a malapena
per il cuor che si consola

solo con un semplice accenno
di effimera gioia
che svanisce ancor prima
di arrivare,

nessun consola
il desiderio dell'amante
che per bramosia dell'amore
subisce e soffre inganno,

egli crede di aver vittoria certa
pur cedendo passo dopo passo
pezzi del suo cuore
all'avidità della morte in sella,

non c'è ragione alcuna
per simile supplizio
si asseconda la propria bramosia
al vizio o al capriccio della desiderata,

cosi a poco a poco
svanisce l'armonia di prima
per scivolar nel dolore
e infine in agonia,

egli forse è contento
perchè crede di morir d'amore
quandinvece ha sol cambiato
la sua forma

da nobile cavaliere qual'era
e impavido guerrier calzante
in posacenere da salotto
o scendiletto per la sera,

l'amore non è arte e nè inganno
è sol piacere
che per ognuno
non vale mai uguale.


giuseppeciaravolo






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