sabato 5 marzo 2016

Alfred (racconto breve)

Alfred stava tranquillamente per affari suoi intento a giocare a war game col suo telefonino.Gli altri un po annoiati continuavano a ridere come scemi, sforzandosi di proseguire in quel divertimento con banali mimiche create per l'occasione.Le canne giravano più veloci delle cazzate che si raccontavano a turno.Ciascuno aveva un proprio repertorio da esibire enfatizzato dall'effetto della cannabis e dalle numerose bevute precedenti, un ingombro di sensazioni infantili e certezze di brevissima durata.Difficile quell'età quando si vuol proporre il proprio groviglio personale come scienza esatta.Per dimostrare una certa destrezza nelle cose si creano situazioni ridicole per far fronte alla monotonia agonizzante di ogni maledettissimo giorno.Sembrava tutto surreale, squallidamente surreale, in questa specie di asilo per giovani deliranti.L'unico a rimanere lucido era Alfred che all'insaputa di tutti gli altri aveva somministrato nel vino rosso portato per l'occasione un'enorme quantità di sonnifero e di lassativo.Una vera bomba chimica che da un momento all'altro doveva esplodere.In breve tempo tutto quello gran schiamazzo si trasformò in richieste continue del bagno occupato sempre da qualcuno.Molti finirono col farsela addosso per poi crollare in un sonno profondissimo subito dopo.Il piano aveva funzionato Alfred l'aveva fatta a tutti e continuando a giocare col suo telefonino rideva tra se come se avesse tra le mani un'armata nemica pronta allo scontro.Rimase a giocare ancora un pò di tempo quando ebbe una strana e sconosciuta sensazione,vedeva le sue mani trasformarsi in ali e il corpo si ricoperto di piume.Erano gli effetti da allucinazioni da lsd.Qualcuno aveva messo nel suo bicchiere a sua insaputa questo potente allucinogeno.Ignaro di quando gli stesse accadendo tentò di alzarsi in volo dentro l'appartamento calpestando i suoi amici e gli escrementi che avevano invaso quel luogo,.nulla di fatto non riusciva ci voleva più spazio.Fù così che tra deliri dovuti all'effetto e la strana fantasia che lo possedeva apri la grande finestra che dava sul selciato della strada provinciale.Spalancò le ali(braccia)gettandosi dal quarto piano di quell'edificio di color azzurro grigio finendo spappolato come un pomodoro maturo.Tutti dormivano beatamente e nessuno potè salvarlo.






fine
Giùciaravolo

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