venerdì 26 agosto 2016

Caroselli patoetici

Non so amici miei
da dove prendete ispirazione
per metter in giro
i vostri meravigliosi versi,

sarà colpa della fine dell'estate
o per un certo protagonismo circense
come acrobati e giocolieri
per dire puntualmente sempre la vostra,

le occasioni non mancano
per il consueto sciacallaggio,
se la retorica mi disgusta
la retorica della retorica mi oltraggia,

certe volte mi chiedo
dove siano finite le vostre muse
ammesso che le abbiate mai trovate
in quel caso

sarebbe stato più proficuo
mandarle a battere sulla statale.
Povero verbo italico
che giammai fosti unica cosa

violentato ogni giorno
per il vezzo di raggiungere una nuova forma
allo scopo di ottenere come in un gioco
punti di soddisfazione che non arrivano

al giorno dopo.

Moltiplicare le lettere
non significa aver più erudizione
la logica di certe vostre esternazioni
mi ferisce fino a farmi genuflesso

in questo marasma di scopiazzature
a destra e a manca
nessuno dice
e tutti scrivono per sentito dire.

in questo modo
gli equivoci prendono maggiore spazio
fino a confondere un capezzolo
col capezzale.

Da cosa nasce cosa
in questo modo
dall'errore vengono fuori
veri e propri mostri,

fino a confondere
la vita con la morte
dimenticando che abitano nella stessa casa.
A noi piace credere

alle nostre fantasie
dimenticando che ogni giorno
è un giorno in meno ed uno in più per maledire,
credere ed obbedire non allunga il divenire.

Sappiate che quel che scrivo
è frutto del mio discernimento
mandatemi pure al diavolo se volete
e ricordate che il centro è ovunque

e la circonferenza da nessuna parte.



Giùciaravolo




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