mercoledì 15 ottobre 2014

Fango e funghi

Che la natura
ci contesti qualche danno
ogni tanto
è cosa accidentale,

ma il perseverare
non è solo diabolico
quando a sventura
si cela subdolo inganno,

in questa nostra bella terra
governata da geni d'ogni specie
da Palermo ad Aosta
quando acqua scende

provoca tremende tragedie,

benché ci siano i presupposti
per offrire rifugio e salvataggio
alla popolazione inerme
si preferisce passar la mano,

dando  la ragione degli eventi
al dio affogatore
o all'imprevedibilità del cataclisma
abolendo in un sol colpo

tutte quelle scoperte
che dal buio dell'ignoranza
hanno spinto l'uomo all'eccellenza
riportandolo a subire  il dolo

come nel cieco medio evo

le regole stabilite
per la divisione del potere
hanno come fine ultimo
l'incrementare con bonus di appannaggio

le tasche già piene
dei servi stagionali del potere
che in beffa alle risorse disponibili
arredano i propri suntuosi piani nobili

una macchina difettosa
quella della riparazione
dove c'è molta pecunia
difficile trovare una soluzione,

la matematica non è un opinione
basterebbe mettere in pratica
quel che la ragione
suggerisce a gran voce,

ma le risorse comuni
son destinate a diventar
strumento proprio
 avidi bottegai da quartiere,

che all'emergenza
preferiscono rispondere
con un salto di carriera
e ai bisogni  con una maschera di cera,

fortunatamente la popolazione
si muove di moto proprio
ecco giunti da ogni luogo
angeli disposti a lavorare duro,

senza soldi e ne usura
consci di appartenere
alla stessa specie
dove a calamità

si risponde col fare delle mani
e non  a credere,
che non ci sarà
mai un domani,

dopo la tempesta
viene subito il sereno
ed ecco spuntare in ogni luogo
funghi velenosi dall'aspetto di iene,

sempre disponibili a dar responso
proclamare editti
suggerir le soluzioni
e fare la colletta

questi cialtroni
stando ben lontani
dal fango e dalla melma
vogliono solo assorbir sostanza,

spesso chi è costretto
per geografia del luogo e per pecunia
deve vivere e morire
in prossimità del fosso,

i fiumi ed i torrenti
son da ripulire
un tempo i nostri avi
usavano quei sedimenti per costruire,

l'immobilismo regna in ogni direzione
sempre più funghi s'aggiungono
e sempre meno mani
a far lavoro necessario,

l'urgenza è trascurabile
si preferisce un invito a cena dai notabili
o un concorso letterario a premi
per parcella e visibilità della persona,

bottegai senza scrupoli
con la coscienza sempre a posto
la calamità è per il popolo
per loro un altro appartamento

ai piani nobili.


giuseppeciaravolo








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