sabato 11 giugno 2016

DEFECANDOME

Dall'ombra dell'umido antro
si vien fuori per necessità di fatto
scegliere o esser scelti
è prerogativa solo del fato.

Dalla prigionia del corpo
si passa all' adattamento
dei propositi e del linguaggio
per scimmiottare

chi lentamente se ne sta andando.

Una prigionia senza via di fuga
dalle braccia degli affetti
a quelli dell'istituzione
carogna e deficente.

Un verso si ripete dietro un altro
per essere sempre presente,
come ragli d'asino
costretto a trascinare il carro

per non lasciarsi andare contro corrente.

Nel lavoro si cela un gran segreto,
debbellar la mente per stancare il corpo
estinguere la coscienza dell'uno
in cambio di una più generalizzata,

che non a caso ti colloca sempre
dietro a qualcun altro
senza avere la possibilità
di vedere oltre, oltre...il niente

un deserto nel deserto ecco cosa siamo.

vorrei poter volare
almeno per un poco
così per gioco non per soddisfazione
l'essere ingrato m'ha reso meno deficente,

non appartengo alla folta schiera
della gente a posto
preferisco cambiare direzione
a secondo di come tira la corrente,

non sono qualunquista e ne voltagabbana.

Mi piace scrivere sul nulla
per dimostrare il niente
una perdita di tempo senza scopo
come questa specie di esistenza

chiamata erroneamente miracolo vivente.



Giùciaravolo

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