sabato 26 dicembre 2015

IL GIOCATORE

Cola leggera la cera
e dal candeliere scivola giù
fino alla penombra
del tavolo da gioco,

ormai s'è fatto tardi
non si può rimediare al perso
perdendo
con la speranza di vincere ancora,

che tristezza veder buttate
ore di sudore
per pochi spiccioli di fugace felicità,
lo stesso  è per chi non spende nulla,

l'età dei giochi e della sorte
ha lasciato il posto al silenzio
e al segreto della propria delusione
che trasuda dalla fronte come cera,

colando paralizza più del pungente freddo,
comprendere la vita mi consuma
al gioco e alle donne
ho dedicato ore

riuscendo sempre ad essere sconfitto,
questo risultato mi consola
perché del sudore come della cera
non si può impedire la discesa,

le ore sono solo attimi dietro altri attimi
ciascun per conto suo
perdendo un attimo
non significa perdere per sempre,

lo stesso vale per quel che si sente
non è mai lo stesso ogni giorno
forse nel silenzio della fiamma che consuma
è svelato il gran mistero

di chi cercando il godere
finisce per patire amaramente,
non bisogna aver paura
perché sia nell'uno che nell'altro

gli attimi si susseguono separatamente.


Giùciaravolo

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