lunedì 11 agosto 2014

Canto di un profano

Studiai notte e giorno
sudando più di sette camicie
non giunsi mai a traguardo
perchè la conoscenza lo decide

superai con  modesti voti
le prove scritte
un sei scarso all'orale
perchè le mie supposizioni

non furono gradite.

Finalmente giunse il giorno
di scoprire l'infame segno
una valutazione di maturità
che lascia  molto a desiderare,

capii in quell'istante
che le strade fossero diverse
perchè se impari a memoria
senza capire il fondo

fai felice il dotto per mestiere
e forse anche il mondo.
Non mi arresi e studiai per conto mio
quante baggianate

avevo assorbito inutilmente,
nozioni e formule senza collegamento
giusto per creare ingombro
e non capire niente.

venne un tale
considerato un gran maestro
mi invitò a lasciare il mondo
per diventar mattone

poveri i miei genitori
che spesero una fortuna
per farmi diventare un architetto
scoprendo che aderendo

avrei fatto il muratore

la confraternita non ammette sbagli
s'accorsero subito del grave errore
allontanandomi dalla loggia
in fretta e furia per evitar contaminazione

più volte bussai
alla porta della curia
il ministro senza saio era in villegiatura
tergiversava ogni risposta alle mie domande

mi promise solennemente una benedizione
accompagnata da preghiere e canti
ma il mio bisogno era altro
avevo fame e sete del sapere.

Studiai ancora per diverso tempo
le idee si moltiplicarono
e alla convizione cieca
subbentrò logica e argomento,

aggiunsi altre immagini
creando un quadro senza tempo
la scrittura mi aiutò
a definirne i bordi

non mi nutro di autocompiacimento
lessi con ardore Bruno ,Cusano e Pirandello
trovai nei loro scritti
alcune mie cosiderazioni

un miracolo voi penserete,
ma chi può stabilir la quota del sapere?
qualche buon amico  mi consigliò
di cambiare strada

conviene far finta di non capire
per non infastidire il finto mondo
è difficile per me
scambiare il quadrato per il tondo

così fui allontanato dalla pubblica opinione
ostacolato in ogni forma
ponendo l'accento su trascurabile errore
per creare derisione

lo scopo è sempre uguale
far tacere il dissidente
per  tutelar la finta pace
dell'accondiscendente.

giuseppeciaravolo

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