venerdì 15 agosto 2014

Liberté, Égalité, Fraternité (critica ai valori imposti)

Liberté, Égalité, Fraternité (critica ai valori imposti)
Tutti noi conosciamo questo motto e lo colleghiamo ad un periodo della storia umana che secondo alcuni autorevoli e noti storici avrebbe innescato una trasformazione irreversibile di tutte quelle caratteristiche sociali , politiche scientifiche e filosofiche plasmando nuovi orizzonti e superando l'agonizzante e arcaico sistema feudale che in più secoli aveva mostrato i propri limiti. Una definizione troppo semplicistica e banale che mira a consideraare la storia quasi come un percorso obbligato facendo emergere esclusivamente la tesi che gli effetti hanno ragione di esistere solo in virtù delle cause(Aristotele).Falso!In questo modo si escludono tutti quei tentativi precedenti facendo supporre che certi eventi accadono solo quando sia maturata una certa coscienza con la relativa messa in opera della trasformazione nel contingente, una forzatura pianificata al nobile fine di migliorare le relazioni dell'uomo con l'uomo.
La libertà non ha un valore assoluto, in ogni sistema civile si stabiliscono le regole secondo le quali un uomo può goderne i benefici e un altro no riferendosi ai propri schemi culturali che possono essere differenti per ogni singolo popolo.Sicuramente questo termine assume un valore più importante quando lo coniughiamo con l'individualità dell'uomo(ogni uomo nasce libero per se stesso senza aver bisogno di schemi predefiniti dalla comunità)il quale con i suoi pensieri e le sue aspirazioni tende ha realizzare ciò che più desidera,forse buona parte nemmeno sa cosa desiderare limitandosi a seguire il proprio percorso in conformità con gli altri rinunciando a qualunque prospettiva nuova individuale, affidando il proprio percorso ai sistemi teorici imposti o scelti liberamente.Un analisi più approfondita del termine ci porterebbe a considerare la libertà come un concetto astratto ed irrealizzabile(la libertà individuale muore per la libertà condivisa)Tuttavia"credere" di essere liberi ha i suoi vantaggi ,sognando di vivere una vita autonoma in contrapposizione alle libertà altrui di differente visione delle cose,ci si "convince" che quelle scelte mirate in quella direzione fossero le uniche possibili e accettabili.Falso!
Le scelte implicano sempre dei conflitti proprio perchè tali, basterebbe rendersi conto che solo una conoscenza profonda ,coerente, illimitata,logica e aperta a tutte le forme di sapere passate e presenti allo scopo di crearne nuove più adeguate alle scoperte del tempo.
Uguaglianza:Noi tutti nasciamo simili nel genere e questo è indiscutibile, ogni uomo dovrebbe aver diritto ad avere la possibilità di realizzare se stesso in ogni forma di arte o mestiere.Le differenze culturali come i limiti delle conoscenze relativi ai propri ambiti non dovrebbe creare quelle differenze che ancor oggi emergono tra laureati e diplomati , tra diplomati e quelli con la licenza media ecc. ecc.Un analfabeta può ignorare la scrittura e la lettura ma essere esperto in un mestiere o arte che risulterebbe difficilissima apprendere a chiunque , anzi aggiungo che è quasi impossibile essere ignoranti se si conosce un mestiere cercando di migliorarlo (in tutti gli uomini esiste questa dinamica tranne nei convinti)
L'amore per lo studio e la ricerca dovrebbe far emergere quelle qualità universalmente condividibili e non il contrario.La conoscenza ha infinite forme tutte possono contribuire all'uomo , bisogna tenere sempre aperte altre possibilità alle certezze derivanti dalle scoperte fatte.
Il termine uguaglianza nasce con lo scopo di effondere quella sensazione di grazia tra tutti i simili rispetto alle leggi e ai doveri rassicurando quella autonomia di azione in tutti gli ambiti.Purtroppo non è cosi forse non lo sarà mai, le differenze sociali ne sono la dimostrazione più palese, (una persona ricca se commette reato può beneficiare di ottimi avvocati per giustificare il suo gesto e quindi ridurre di molto la sua pena, una persona povera difficilmente riuscirà ad avere ragione in qualche cosa senza aver sborsato cospicue somme ai mercanti del foro)Comprendo che questa definizione generalizzata potrebbe far storcere il naso a molti addetti ai lavori che fanno diligentemente il proprio lavoro forse nemmeno loro sanno che la libertà in questo caso si paga.
Difficile dare per certezza quello che ci proponiamo come obbiettivo civile,l'etica al servizio dell'uomo può aiutare a superare questi limiti e queste nefande contraddizioni.
Fratellanza.
La fratellanza o appartenenza è un altro concetto da approfondire, sorto probabilmente con lo scopo di identificarsi in un gruppo rispetto ad un altro(ne esistono miriadi di confraternite,gruppi religiosi, massoneria, ecc. ecc)con lo scopo di realizzare dei progetti pianificati secondo il proprio credo escludendo qualsiasi possibilità all'individuo di poter scegliere per se stesso indipendentemente.L'appartenenza al gruppo chiuso offre vantaggi notevoli nell'ambito sociale sopratutto quando la società civile nega attraverso i suoi meccanismi la realizzazione dell'individuo, una forma di sudditanza incondizionata abbate qualunque dubbio sulla veridicità dell'etica imposta.I simboli ne suggellano l'appartenenza ,i colori le bandiere di riferimento e di riconoscimento, e infine i riti che ne suggellano la sacralità.Tutto questo non ha nulla di fratellanza anzi mira a creare ulteriori conflitti alienando l'uomo dalla possibilità di comprendere quei fattori universali che lo collegano al suo simile.
In relazione alle tre parole posso tranquillamente affermare che furono usate scaltramente per raccogliere consensi (rivoluzione francese) per realizzare un ben preciso disegno politico, risultato infine falso e in contraddizione con lo spirito delle parole stesse.Concludo affermando che questi concetti possono esistere ed essere condivisi soltanto fuori dall'ambito coercitivo delle sette e delle convinzioni, attraverso la conoscenza che è sempre in movimento e senza limiti.
Giuseppe Ciaravolo

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