venerdì 19 settembre 2014

Propoli

Quando si scrive
è un po' come
 andare al bagno
si fa di necessità virtù

all'autore  dopo aver espletato
l'ingombro che lo assilla
in quel momento
piace odorare il proprio tanfo,

questa mania
che tende all'autocompiacimento
spesso rende la scrittura vuota
e al lettore come allo scrivente

rimane ben poco  da meditare
sui significati  palesemente espressi
o su quelli volutamente  ermetici ,
tutto si risolve in una perdita di tempo,

l'arte dello scrivere
non segue la palestra
e ne s'asseconda alla volontà
l'ispirazione è una necessità dell'anima,

come un sasso
lanciato in uno stagno
per smuovere quelle acque putride
rese ancor più immobili

dall'appiattimento culturale,

nessuno più semina
si vuol solo stupire
a furia di ripetere
si finisce col inebetire,

la parola è simile ad un seme
bagnato di rugiada
che muor per rifiorire
creando meraviglia in campo,

non stupiamoci soltanto all'effetto
crechiamo  di capire
un senso nelle cose
non mandiamo la nostra musa a prostituirsi

tutto per la gloria e premi vari
nessuna gara è vinta
e nessuna è persa
quando anima è vera

giammai s'inganna.


ciaravolgiuseppe

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