giovedì 17 settembre 2015

Canto XII IL TERRESTRE

Un'emozione sale,
un'altra scema
nel buio di questo immenso sonno
io m'immergo contando i giorni,

non per rimpiangere
nè per presentare il conto a qualcuno
mi piace veder sparire nella nebbia
immagini  in successione

sempre più piccole
fino a diventar invisibili
del mio essere stato attraversato
dalla voragine dei pensieri quotidiani,

ho messo da parte
un bel salvadanaio
colmo di delusioni
ed eccitazioni momentanee,

il gusto segue
la mia materia stanca
che s'avvia al tramonto
segnato laggiù da qualche parte,

le umide falde
della malinconia
mi fanno sprofondare
verso gli infiniti e inconcepibili abissi,

non vi è un limite
potrei procedere all'infinito in quella direzione,
ma giunge come un raggio penetrante
un nuovo e delirante vettore d'emozione,

che velocemente
mi riporta ad alta quota
per esplorare l'infinito oltre il visibile.
Icaro  vola. Questo è il mio nome,

per poi precipitare in basso
e planare nel silenzioso cimitero
delle mie ore grigie
senza nè volere e nè volare,

resto un pò a bocca asciutta,
come quando si ha sete
trattenendosi dal bere
per aver ancora più sete,

varie figure si scompongono
nel quotidiano vociferarsi
ululati solitari destinati
a viaggiare in eterno

senza incontrare mai un orecchio che li ascolti.
Non importa avere una direzione
ostinata e contraria
come cantava il buon Faber

perchè non si va mai da nessuna parte,
purtroppo si resta,
per restare ancora chissà per quanto
senza muoversi di un passo,

tutto cio che ci attraversa
ci fa sembrare il movimento naturale,
in realtà stiamo solo sognando
e senza saperlo continuiamo ad ingannarci,

ho pensato bene a scrivere questi dodici canti
per far luce forse
su certe dimenticanze di noi tutti distratti,
che tra il dire e il fare

e da un giorno all'altro
cambiamo repertorio
per cercare di esistere ancora
sul palcoscenico di questo gran manicomio.

Non esiste una morale
uguale per tutti,
ciascuno soffre per i propri limiti
e questo non aiuta a diventare intelligenti,

i sentimenti sono ingannatori
come la ragione,
la coscienza,
la fede,

l'amor proprio e l'amor improprio,
un ventaglio sventola lentamente,
s'è fatto tardi
bisogna che io vada.



Giùciaravolo

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