mercoledì 26 agosto 2015

In coerenza

Ha ragione l'amico Morris
ad avvisarmi che soffro
di una strana malattia
comune a chi scrive ogni giorno,

“l'egocentrismo”

dalla diarrea enunciata
sono passato all'epistassi,
non ci posso fare nulla,
lo sgocciolare mi dissangua,

in questo modo
mi prendo gioco di voi
giocando a dado con me stesso
in un'epistasi senza dominante,

non vi amo e nemmeno vi detesto
vi accompagno dove, come quando voglio
nei sinuosi labirinti
del mio essere assente,

non vi conosco
e pur vi tiro in gioco,
la conoscenza è una banalità,
e l'amicizia un sogno,

qualcuno fa categorie
qualcun'altro lo trova nel bisogno,
nessuna condizione è necessaria
per dir che sei amico tra i tuoi simili,

non li scegli e spesso capita
che quelli più lontani
siano in realtà molto vicini
così vicini da trovarli nel tuo interno,

eppur non li conosci,
forse è una lontana parentela
che incalzante avanza,
l'esser disperatamente erranti

t'aiuta a riconoscerne i profili,
si perdono , si ritrovano
in un turbine di accidenti,
ma sempre pronti e attenti

a dire puntualmente
la propria cavolata,
questa prorompente umanità
schiaccia l'individuo.

Non me ne volete
se vi ammorbo con le mie elucrubazioni
scegliete di non leggermi
o se lo fate, commentate, senza riserve,

apprezzo molto il giudizio dei silenti
perchè vedo le facce
e l'espressione sorda
di chi ti manda a benedire,

l'indifferente è alimento base
per le mie composizioni
la petulanza,una severa serva
per concupiscenti.



Giùciaravolo

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