venerdì 21 agosto 2015

Pamphlet (ai poeti scorreggioni)


Non me ne abbiate
se scrivo quando vivo,
mettendo giù la penna
nell'intimo orifizio vostro
per prendere spunto e inchiostro
e segnare il tempo con la scrittura
a ciò che non si deve senza dicitura,
vi invito a rileggere le vostre cose
ammesso che siano vostre
o ritenute tali perchè suggerite
da chissà quale ente
le banalità volano così basse
da lasciare sbigottite
perfino le avide formiche,
e voi miei cari come loro
divorate, divorate, divorate
senza mai capire
di essere vittime di un gioco,
un gioco serio per assuefatti impegnati,
trastullìo per dementi con stomaci abissali
e le vostre note sono carezze dai risvolti letali,
altro che estetica o empirìa
sapete di non esser letti
e continuate,continuate, continuate
come se fosse sempre l'ora giusta
leggete e prendete spunto
da un m'illumino d'immenso ed è subito sera,
non sarà difficile creare qualcosa di leggero
simile al tanfo dei bidoni di periferia
è là che giace la bella e odiosa Talia
dimenticata dai vostri corollari
sempre più contorti e raffinati
tanto da esser confondibili con atomi di nulla,
seviziate le parole fatene ciò che volete
ma non copiate per piacere, non copiate,
o fatelo per cacchi vostri
fare questo è come scopare col fallo altrui
capirai che gran divertimento
la poesia è una sudicia maiala
che ti fa sputare sangue per non dartela mai.
Giùciaravolo

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