giovedì 27 agosto 2015

Proemio IL TERRESTRE

Anime molli
adagiate sul dorso
della convinzione di regime,
attendono sempre che qualcuno
le fecondi,
Un rilassamento forzato
dalle ovvietà
di ogni fottutissimo giorno,
l'inferno è il mondo
con i suoi intrighi di palazzo
saltimbanchi di giornata
annunciano la venuta
di un nuovo mondo,
ricco di sorprese ed iniziative
credervi non costa tanto
I giornali suggeriscono il copione
realizzando veri e propri caroselli,
puttanate a buon mercato,
per sollevar la polvere e coprire il tanfo,
il popolo ci crede ed è contento
emarginati storpi e disgraziati
attendono ansiosi
la propria messa in onda
per dimostrare al volgo
che anche la merda può volare,
nessuno si chiede come,
si attende il rinfresco del giorno dopo
accompagnandolo con alcune merendine
in promozione
al gusto del disgusto pilotato,
Tutti recitano la propria parte
in alto o in basso
poco importa
sintomi di un'agonia strisciante
l'effetto trova il suo valore nel contante,
schiavi immondi
di un non essere per sempre,
vendere il proprio culo
è un comandamento e non un'opzione,
misere carcasse di un mercato senza senso,
fiumi di indiani
con le cartelle gialle
invadono le strade ed i supermercati
vestiti con colori assai sgargianti,
il mondo si è sviluppato
a questo piace credere,
la legge dell'opportunismo non affianca la lealtà,
misera quella terra che si presta a tutto,
l'uomo è più vorace della locusta,
divora, divora e divora ancora
anche se non ha fame,
solo per il gusto di veder morire
qualcuno da qualche altra parte,
perchè a casa propria si vuol tener pulito,
Fra giocondo dissemina nelle piazze
speranze morte sul cadavere puzzolente
dell'innominabile gentaglia,
ammonendo il vento e le sue creature,
e dopo poco ritornar alle comodità del suo trono,
le troie s'azzuffano per strada
nessuno le soccorre tanto son troie,
i clienti pipparoli se la godono
tra una canna e qualche tiro di coca,
le mogli a casa in loro assenza danno un'orgia,
nessun governo è buono
e nessuno è santo
converrebbe fare ammenda degli errori
per non commetterne altri ancora,
un soluzione sarebbe l'eutanasia globalizzata,
La terra, questa vecchia sconcia
ogni tanto accellera verso quella direzione
ma siamo veramente tanti, troppi
un epidemia sarebbe la giusta soluzione,
apologia di una morte annunciata.

Giùciaravolo

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