martedì 11 marzo 2014

Lettera morta

Questa amnesia totale
che ci avvolge interamente
dove a ciascuno importa 
solo il giudizio e l'opinione degli altri

la poesia muore lentamente
in un patetico balletto
di rime incrociate 
e immagini sbiadite

tutto in virtù
di una breve atmosfera
dai minuti contati
e dai contenuti spesso inesistenti

il consumo è diventato vita 
e la vita un consumare e basta
con le parole ci si convince
che si ha comunque assai da dire

iperbole impensabili
occupano prepotentemente il posto 
del semplice senso della rima
credendo di crear grande effetto

facendo in realtà breve vita,
il senso delle parole 
è da ricercare nei dialoghi
trascurati dalle banalità 

e dagli immensi luoghi comuni,
sarà per convenzione che ci si occupa di tutto
lo scrivere è di moda
in breve è divenuto una pratica per tutti

accozzare qualche rima 
col presumere poesia
si crea più confusione di prima
quando non si scriveva nulla

ma ad ognuno piace immaginar se stesso
nell'olimpo in compagnia di Dante
o dell'Ariosto , credendo di trovarsi 
in mezzo ai santi dello scrivere

questi malgrado tutto 
riuscirono nell'ardua impresa
grazie all'eccellente formazione
e alla pecunia dell'incaricante

come si può pretendere 
di scrivere qualcosa
quando tutto sembra già svelato
e spesso mancano i due come sopra?

Giuseppe Ciaravolo 

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