lunedì 17 marzo 2014

Una notte a Stalingrado

Era d'inverno
l'assedio provocava morti
ogni giorno
ma piu' ne uccideva la denutrizione

non eravamo piu uomini
ma mummie
in attesa del nostro anelato turno
per terminar vita cosi odiosa

bambini giocavano con un bottone
per non disperar ancora
e per sfidar un altra notte
fredda e mortale

uomini senza piu volto
figure eteree e allucinanti
morti cosparsi come fiori
sul gelido tappet d'inverno

la morte era consolazione
e la vita un inferno
tutto per un matto visionario
ritenendo se stesso un semidio

l'odio scalzo' l'amore
l'omicidio oscuro' la ragione
il far morire altro
unica vera consolazione.

(a tutte le vittime di quei terribili giorni del 1943)

giuseppe Ciaravolo 

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