martedì 11 marzo 2014

Non sempre i poli si attraggono

il trascorrer delle ore e' assai veloce per i nullafacenti e i benestanti col futuro in tasca sorridono all'avvento di qualunque nuovo giorno sempre uguale perche non da sorprese a chi su cuscini di granito giace. donne in attesa di diventar tali indossano nuove stoffe cucite a caso dell'armonia celeste ne rimane solo il freddo gelo l'ansia presto si trasforma in gran terrore il vuoto e' enorme e' necessario un salto idee nuove muoiono per idee piu vecchie tutto si trasforma senza scopo parole vuote riempiono animi desiderosi di portar carichi pesanti come carri di miniera pronti a portar qualsiasi poltiglia pur di non sentir il nulla a cui sempre piu ci si assomiglia banchetti andati a male per eccesso di fiducia per chi fa del suo lavoro una personale avventura teschi vuoti appesi ai ganci trattengono i propri respiri morti che delusione l'immagine di un giorno senza piu' sole senza piu'voglie i ricordi scemano cosi anche le comode certezze della nuda verita s'accende solenne pira riti e funzioni prive di valore affermano la decadente storia di chi s'affida al sogno per non prender la propria vita a pugni il lavoratore stanco affida le propria ossa all'illusione di un giaciglio piu sicuro giovani sorridono artificiosamente riempendo di fumo il proprio corpo per anestetizzar la mente l'amore ha ceduto il posto all'angoscia il piacere e' stato confinato dal dolore la speranza giace sotto la pietra della disperazione l'ambito sogno di trovar fortuna declina ogni voglia e rimanda speranza morta ad eta' futura all'aprirsi del nuovo giorno perfino lo squallido sole sembra stanco del ritorno negli angoli bui delle strade cieche l'ultimo viandante vomita amara sorte e fiele dell'aspra notte s'appresta la venuta gli amanti consumano il proprio tradimento il poeta sputa sentenze cerca riparo tra le rime per trovar alibi sicuro al suo inesorabile misfatto. giuseppe Ciaravolo

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